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L'ambiente terrestre è stato già di per se sin dalle origini precario e, ci sono stati almeno cinque estinzioni di massa.....
L'estinzione di massa del Permiano-Triassico, avvenuta circa 252 milioni di anni fa, è considerata il più grande evento di estinzione nella storia della Terra. Questo evento ha portato alla scomparsa di circa il 90-96% delle specie marine e il 70% delle specie terrestri, influenzando profondamente l'evoluzione della vita sul nostro pianeta.

Cause dell'estinzione
Le cause esatte di questa estinzione catastrofica sono ancora oggetto di studio, ma ci sono diverse teorie che cercano di spiegare i fattori scatenanti:
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Attività vulcanica: Le eruzioni vulcaniche massicce, in particolare quelle nell'odierna Siberia, hanno liberato enormi quantità di gas serra, come l'anidride carbonica e il metano, causando un forte riscaldamento globale e acidificazione degli oceani.
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Cambiamenti climatici: Gli effetti dell'attività vulcanica hanno portato a cambiamenti climatici drastici, alterando gli ecosistemi e le catene alimentari.
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Ipossia oceanica: L'aumento della temperatura ha ridotto i livelli di ossigeno negli oceani, causando la morte di molte specie marine.
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Impatto di un asteroide o cometa: Alcuni scienziati suggeriscono che un impatto extraterrestre possa aver contribuito all'estinzione, sebbene questa teoria sia meno supportata rispetto a quella dell'attività vulcanica.
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Cambiamenti nelle correnti oceaniche: Le variazioni nelle correnti oceaniche potrebbero aver influenzato il clima globale e la distribuzione delle specie.
Conseguenze dell'estinzione
L'estinzione del Permiano ha avuto un impatto profondo sulla biodiversità mondiale. Ci sono voluti milioni di anni perché gli ecosistemi si riprendessero completamente. Durante il Triassico successivo, si sono sviluppate nuove forme di vita, inclusi i dinosauri, che avrebbero dominato il Mesozoico.
Importanza nello studio della paleobiologia
L'estinzione di massa del Permiano-Triassico è fondamentale per comprendere i meccanismi di estinzione e recupero della biodiversità. Studiare questo evento ci aiuta a comprendere come la vita sulla Terra può rispondere a cambiamenti drammatici nell'ambiente, informando anche le attuali preoccupazioni riguardo ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità.
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L'uomo di Flores, noto scientificamente come Homo floresiensis, è una specie estinta di ominide scoperta in una caverna della località Liang Bua, nell'isola di Flores, in Indonesia, nel 2003. Questo Homo è particolarmente interessante per le sue dimensioni ridotte; gli adulti raggiungevano altezze di circa 1 metro e avevano un cranio piccolo, simile a quello di un grande primate. Il ritrovamento consiste in uno scheletro abbastanza completo con cranio ed in altre ossa appartenenti ad almeno altri otto individui, mal conservati e con cranio non conservato.
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Le sue caratteristiche fisiche includono un corpo tozzo e braccia relativamente lunghe, il che suggerisce che potesse avere adattamenti per la vita arboricola, anche se era anche un abile cacciatore e raccoglitore. Le analisi suggeriscono che visse fino a circa 50.000 anni fa, contemporaneamente a Homo sapiens e ad altri ominidi.
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La scoperta di Homo floresiensis ha sollevato molte domande sulla diversità dell'evoluzione umana e sulle modalità di migrazione e adattamento delle diverse specie di ominidi. Alcuni studiosi ritengono che potesse essere un discendente diretto di un antenato umano, mentre altri propongono che potrebbe essere una forma di nanismo evolutivo, in risposta a condizioni ambientali specifiche.
In sintesi, l'uomo di Flores è un esempio affascinante della complessità dell'evoluzione umana e della varietà delle specie che hanno popolato il nostro pianeta. Attualmente ci sono esempi in queste isole del Pacifico di elefanti nani, rinoceronti, e, dei draghi di Comodo che sono lucertole giganti.
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Giuseppe
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Le stromatoliti sono strutture rocciose formate da sedimenti e strati di materiale organico che si accumulano nel tempo, generalmente in ambienti acquatici come laghi, lagune, mari poco profondi e anche in alcune grotte. Ciò che le rende particolari è che sono create da colonie di microorganismi, come batteri, alghe e cianobatteri, che crescono in uno strato sopra l'altro, formando strutture concentriche o a forma di tappeto.
Le stromatoliti esistono da 3,7 miliardi di anni e sono tra le forme di vita più antiche
Ecco alcuni punti chiave sulle stromatoliti:
Formazione: Le stromatoliti si formano attraverso un processo biologico noto come biomineralizzazione, in cui i microorganismi intrappolano particelle di sedimenti e minerali con i quali interagiscono, creando così uno strato duro. Successivamente, i sedimenti e i microorganismi si accumulano sopra questo strato, formando strati successivi di materiale organico e sedimentario che danno luogo alla crescita verticale delle stomatoliti.
Composizione: Le stromatoliti sono costituite principalmente da carbonato di calcio (CaCO3), che può essere presente sotto forma di calcite o aragonite, a seconda delle condizioni ambientali in cui si sono formate. I microorganismi che contribuiscono alla loro formazione secrezionano sostanze chimiche che favoriscono la precipitazione del carbonato di calcio, contribuendo così alla costruzione delle strutture.
Ambienti di crescita: Le stromatoliti possono essere trovate in una vasta gamma di ambienti acquatici, ma sono particolarmente comuni in zone con bassi livelli di ossigeno e scarsa circolazione dell'acqua, dove i microorganismi possono prosperare senza essere disturbati. Possono anche formarsi in ambienti più estremi, come le sorgenti termali, dove le condizioni chimiche favoriscono la precipitazione dei minerali.
Importanza scientifica: Le stromatoliti sono importanti per gli scienziati perché forniscono informazioni preziose sulla storia della vita sulla Terra e sulle condizioni ambientali passate. Poiché possono formarsi in una vasta gamma di ambienti, possono sopravvivere in condizioni estreme e sono stati trovati in rocce risalenti a miliardi di anni fa. Lo studio delle stomatoliti può quindi aiutare gli scienziati a comprendere meglio l'evoluzione della vita sulla Terra e i cambiamenti climatici nel corso del tempo.
In sintesi, le stromatoliti sono formazioni rocciose create da colonie di microorganismi che crescono in strati concentrici sopra sedimenti e materiali organici. Sono importanti per la comprensione della storia della vita sulla Terra e possono essere trovate in una vasta gamma di ambienti acquatici, dai mari poco profondi alle sorgenti termali.
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