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Il Triceratopo (Triceratops) è uno dei dinosauri più iconici e facilmente riconoscibili del periodo Cretaceo superiore, vissuto tra circa 68 e 66 milioni di anni fa, alla fine dell'era dei dinosauri. Ecco alcune caratteristiche salienti del Triceratopo:
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Aspetto fisico: Il Triceratopo era un grande dinosauro quadrupede erbivoro caratterizzato da un cranio massiccio e tre grandi corna. Le due corna sopraorbitali si trovavano sopra gli occhi, mentre una terza corna più corta si trovava sul muso. Queste corna potevano raggiungere dimensioni notevoli, specialmente negli esemplari adulti.
Corazza ossea: Oltre alle corna, il Triceratopo aveva anche una grande cresta ossea chiamata frangia ossea o collare osseo che si estendeva dalla parte posteriore del cranio. Questa struttura, probabilmente, fungeva da protezione contro i predatori o come display visivo per la comunicazione intraspecifica.
Dimensioni: Il Triceratopo era un dinosauro di grandi dimensioni, con una lunghezza media di circa 7-9 metri e un peso che poteva variare da 6 a 12 tonnellate, a seconda della specie e dell'età dell'individuo.
Alimentazione: Si pensa che il Triceratopo fosse un erbivoro che si nutriva principalmente di piante basse come felci, cicadi e piante conifere. La sua mascella robusta era adatta per masticare cibi fibrosi, e si ritiene che avesse una dieta erbivora simile a quella degli animali moderni come le capre o i bovini.
Comportamento sociale: Gli studiosi ritengono che il Triceratopo fosse un animale sociale che poteva vivere in branchi o gruppi familiari, specialmente durante la giovinezza. I ritrovamenti fossili di Triceratopi a volte mostrano aggregazioni di esemplari, suggerendo un certo grado di comportamento sociale.
Il Triceratopo è uno dei dinosauri più popolari e studiati nella paleontologia, grazie alla sua presenza frequente nei resti fossili e alla sua distintiva morfologia cranica. La sua immagine è diventata un'icona della preistoria e viene spesso rappresentata nei media, nei libri per bambini e nei film.
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Il Mosasauro è stato un gigantesco rettile marino che ha vissuto durante il periodo del Cretaceo, circa 70-66 milioni di anni fa. Era un predatore dominante negli oceani del Cretaceo e occupava un ruolo simile a quello degli odierni squali e dei cetacei.
Mosasauro: scoperta una nuova specie - Focus.it
Questi enormi rettili appartenevano alla famiglia dei mosasauri, che facevano parte del gruppo dei rettili marini noto come Squamata, che include anche lucertole e serpenti. Il mosasauro era caratterizzato da un corpo lungo e snello, con arti trasformati in pinne adatte alla vita acquatica. Aveva una testa massiccia con mascelle armate di denti affilati, perfettamente adatti a cacciare le sue prede nell'ambiente marino.
Il Mosasauro si è evoluto da antenati terrestri e ha colonizzato gli oceani in tutto il mondo, occupando un ruolo di vertice nella catena alimentare marina. La sua dieta comprendeva probabilmente pesci, altri rettili marini, molluschi e qualsiasi altra preda di dimensioni adeguate che potesse catturare.
I mosasauri sono stati estinti alla fine del Cretaceo, insieme ai dinosauri non aviani e a molti altri gruppi di organismi. Le ragioni esatte della loro estinzione non sono completamente comprese, ma si pensa che fattori come i cambiamenti climatici, l'impatto di asteroidi e/o l'attività vulcanica abbiano contribuito al loro declino e alla loro scomparsa.
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La Titanoboa è stata una delle più grandi serpi conosciute della preistoria, vissuta circa 60-58 milioni di anni fa durante il periodo del Paleocene, dopo l'estinzione dei dinosauri. Il suo nome, Titanoboa cerrejonensis, significa "boa titano del Cerrejón", in riferimento al sito del ritrovamento, nella miniera di carbone di Cerrejón in Colombia.
Questa gigantesca serpe raggiungeva lunghezze stimate tra i 12 e i 15 metri e un peso di circa una tonnellata, rendendola la più grande serpe mai conosciuta sulla Terra. Si presume che la Titanoboa si sia adattata ad un clima tropicale, simile a quello attuale, presente durante il Paleocene. Si pensa che si cibasse principalmente di grandi vertebrati acquatici come i crocodilomorfi e i pesci. Oggi è stato sostituito dall'anaconda un serpente lungo sei metri.
Il ritrovamento dei fossili di Titanoboa è stato un importante contributo alla comprensione della fauna del Paleocene e al ruolo che le grandi serpi hanno svolto negli ecosistemi del passato. La sua scoperta ha anche alimentato la curiosità riguardo alle dimensioni e alla biodiversità delle creature che abitavano il nostro pianeta milioni di anni fa.
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Sino ad ora gli studiosi affermavano che la specie umana dei sapiens aveva circa 200.000 anni in base ai resti trovati in Etiopia, Negli ultimi decenni, dopo aver fatto scavi in diversi punti dell'Africa, partendo da Jebel Irhoud, Marocco, si è scoperto che l'uomo sapiens era presente sul continente africano già 300.000 anni fa: ben 100.000 anni prima.
Cosa può essere successo dopo la comparsa dell'uomo sapiens in Africa mentre in Europa viveva l'Uomo di Neanderthal? In passato molto probabilmente i monsoni sono giunti dal Congo fino al Nord Africa coprendo di verde l'intera zona sahariana: ne sono testimonianza resti di antichi animali e i graffiti su piatra rilasciati dai nostri antichi avi dove in zone desertiche pare che in passato c'erano giraffe, rinoceronti, elefanti, fiere.... Poi certamente nel Sahara a quel tempo, 300.000 anni fa c'erano grandi laghi, oggi scomparsi, e, l'acqua rimanente è finita nel sottosuolo. La presenza dell'acqua nel sottosuolo sotto le sabbia ha permesso alla Libia di Gheddafi di estrarre acqua per uso potabile nel paese: il problema che le falde acquifere potrebbero essere impegnate in futuro da acqua salina!
I ricercatori guidati da Mattias Jakobsson dell’Università di Uppsala in Svezia, hanno sequenziato il genoma di un ragazzo vissuto in Sudafrica circa 2.000 anni fa (è solo la seconda volta che si sequenzia un genoma antico dell’Africa sub-sahariana). Hanno determinato che gli Homo sapiens suoi antenati si separarono da quelli di altre popolazioni africane attuali più di 260.000 anni fa.
Purtroppo la squadra di Hublin non è riuscita ad ottenere il DNA delle ossa di Jebel Irhoud. Un’analisi genomica avrebbe stabilito con chiarezza se i resti erano di Homo sapiens.
Ritornando a noi, alle nostre origini, i nostri avi seguendo le migrazioni degli animali si sono diffusi inizialmente in tutto il continente afrcano favorito dai monsoni che spesso si allargavano e restringevano favorendo la diffusione di geni. Sicuramente già verso 200.000 si sono sviluppate diverse forme facciale con arcate degli occhi più o meno marcati. Gli studiosi poi ricostruendo i teschi dei nostri avi hanno messo in evidenza il fatto che il cranio dei sapiens fosse sferico rilevando la forma del cervello, la sua evoluzione nel tempo: sembra l'uomo sapiens attuale parte dopo i 35000 anni.
Per quanto riguarda le prove genetiche, i ricercatori guidati da Mattias Jakobsson dell’Università di Uppsala in Svezia, hanno sequenziato il genoma di un ragazzo vissuto in Sudafrica circa 2.000 anni fa (è solo la seconda volta che si sequenzia un genoma antico dell’Africa sub-sahariana). Hanno determinato che gli Homo sapiens suoi antenati si separarono da quelli di altre popolazioni africane attuali più di 260.000 anni fa.
Purtroppo la squadra di Hublin non è riuscita ad ottenere il DNA delle ossa di Jebel Irhoud, Marocco.. Un’analisi genomica avrebbe stabilito con chiarezza se i resti erano di Homo sapiens.
Rimane il fatto che 200.000 anni fa sulla terra c'erano più specie umane come l'uomo sapiens in Africa e di neanderthal in Europa fino alla Georgia e molto probabilmente in Palestina. Poi con le migrazioni umane che seguivano quelle degli animali che cercavano nuovi pascoli, fino a quando uno sparuto gruppo di uomini sapiens, approfittando circa 60.000 anni fa il livello dei mari erano bassi giunsero nella penisola arabica , in particolare nello Yemen, dove hanno trovato punte di frecce, e, a quel tempo il territorio era pieno di corsi d'acqua: tra essi c'era la prima Eva che ci ha trasferito il DNA micocondriale; poi i sapiens icontrarono con l'uomo di neanderthal, che poi si estinse, ma abbiamo acquisito il 5% dei geni di questi come è stato notato rispetto agli uomini sapiens rimasti in Africa.
Le migrazioni, fonte di vita sia per gli animali che per gli esseri umani.
Una domanda: se l'uomo ha una anima, quando l'ha acquisita rispetto agli altri essere viventi? l'anima esiste o è
Giuseppe
divulgatore scientifico
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Sotto: arnesi in pietra impiegati da nostri avi , a seguito mandibola trovata in Marocco