- Dettagli
- Scritto da amministratore
- Categoria: CLIMATOLOGIA
- Visite: 28
L'aumento di un grado della temperatura del mare Mediterraneo che rispetto agli oceani che sono mari aperti , e che creando una maggiore vaporizzazione e quindi una maggior vapore acqueo in alta quota determina all'arrivo delle pertubazioni piogge torrenziali in cui complice la configurazione del territorio in cui l'uomo ha cementato anche dove non doveva, Le nubi ricche di vapore acqueo stazionando in un territorio all'arrivo della pertubazione cadono sotto forma di pioggia e la forte quantità d'acqua determina frane che con ramaglie e lo straripamento di fiumi e torrenti allagano ampie zone con forti danni ai fabbricati che perdono valore perchè dopo più allagamenti sono compromessi le fondamenta. si può ridurre il fenomeno creando laghetti da riempire all'arrivo delle piogge come si è fatto a Milano ma all'aumentare del fenomeno queste azioni possono essere insufficienti anche perchè bisogna tenere liberi i tombini lungo le strade che potrebbero essere chiusi dalle ramaglie. E' un problema molto complesso. E l'incremento di temperatura dei mari aumenterà questi fenomeni a cui si possono aggiungere fenomeni distruttivi , nascita di tornado già verificatisi a Taranto negli anni scorsi in cui un operatore operante in gondola di una gru è finito in mare ed è stato trovato morto in mare. Questi fenomeni torrenziali potrebbero essere ridotti scremando le nubi periodicamente provando con dirigibili con elio, gas inerte, fatti alzare in zona montana a 2000 metri di altezza alzandosi trattenute da corde a 100 o 200 metri da valutare sperimentalmente e all'arrivo di una pertubazione il dirigibile rilascia polveri sottili, sabbia che portata dal vento addensandosi nelle nubi provoca piogge che piovendo in alta quote va a coprire laghetti montani torrenti che raggiungendo il Po combattono la siccità riducendo il fiume in un rigagnolo. In questo caso con tecnologia l'uomo si sostituisce alla natura che da centinaia di anni il vento trasporta le microsabbia del sahara addirittura che raggiungono le foreste del sudamerica con azione benefica. Vedere giù dettagliatamente giù il pricipio tenendo conto di non eccedere perchè trattandosi di polveri sottili non si deve eccedere per problemi a iniziare dal traffico aereo.
L’effetto prodotto dalla sabbia portata dal vento che causa piogge e fertilizzazione del terreno è conosciuto come fertilizzazione e arricchimento del suolo tramite la deposizione di polvere o più specificamente, depositazione di polveri desertiche o sahariane. Questo fenomeno è spesso chiamato "fertilizzazione aeolica" o "fertilizzazione attraverso la polvere".
Inoltre, questa deposizione di particelle di sabbia e polvere da parte del vento può contribuire alla fertilizzazione naturale del suolo, portando con sé sali minerali e altri nutrienti che, una volta depositati, migliorano la fertilità del terreno e possono anche favorire le precipitazioni atmosferiche.
In sintesi:
- Effetto: depositazione di particelle di sabbia e polvere portate dal vento
- Conseguenze: aumento della fertilità del suolo e potenzialmente stimolazione delle precipitazioni atmosferiche
- Termine tecnico: "fertilizzazione aeolica" o "fertilizzazione tramite polveri desertiche"
Supersapiens.it Promozione Sviluppo Globale Benessere
- Dettagli
- Scritto da amministratore
- Categoria: CLIMATOLOGIA
- Visite: 44
Uragano: definizione e significato approfondito
Definizione generale: Un uragano è un potente sistema di bassa pressione caratterizzato da una vasta area di nuvole e pioggia intensa, accompagnata da venti estremamente forti che ruotano attorno a un centro di bassa pressione. È un tipo di ciclone tropicale che si forma negli oceani caldi, principalmente nell'Oceano Atlantico, nel Mar dei Caraibi e nel Golfo del Messico.
Origine e formazione
L'uragano si forma quando le acque calde (superiori ai 26,5°C) forniscono energia al sistema, favorendo l'evaporazione e la condensazione dell'umidità atmosferica. Questa condensazione genera calore latente che alimenta ulteriormente il vortice di bassa pressione.
Fasi di formazione:
- Ondata tropicale: una vasta area di convezione che si sviluppa sopra l'oceano.
- Depressione tropicale: quando si forma un centro di rotazione e i venti raggiungono velocità tra 37 e 63 km/h.
- Tempesta tropicale: con venti tra 63 e 118 km/h.
- Uragano: quando i venti superano i 118 km/h e si sviluppa una struttura organizzata con un occhio centrale.
Caratteristiche principali
- Venti: velocità elevate, che possono superare i 250 km/h negli uragani più intensi.
- Occhio: una regione centrale di calma relativa e bassa pressione, circondata dal muro dell'occhio, una fascia di venti fortissimi e nuvole dense.
- Dimensioni: possono variare da pochi decine a diverse centinaia di chilometri di diametro.
- Precipitazioni: piogge intense e prolungate, spesso accompagnate da alluvioni e frane.
- Effetti: onde alte, mareggiata, distruzione di infrastrutture, perdita di vite umane.
Impatto e rischi
Gli uragani sono tra i fenomeni atmosferici più distruttivi. Possono causare:
- Alluvioni improvvise e allagamenti diffusi.
- Distruzione di abitazioni, infrastrutture e coltivazioni.
- Perdite di vite umane e feriti.
- Interruzioni di servizi essenziali come energia, acqua e comunicazioni.
Categorie di uragani
L'intensità è classificata secondo la scala SSHWS (Saffir-Simpson Hurricane Wind Scale):
- Categoria 1: venti 119-153 km/h
- Categoria 2: 154-177 km/h
- Categoria 3: 178-208 km/h (uragano forte)
- Categoria 4: 209-251 km/h
- Categoria 5: oltre 252 km/h (massima intensità)
Diffusione e aree di formazione
L’uragano si forma principalmente nelle zone tropicali e subtropicali, con maggiore frequenza tra giugno e novembre nell'emisfero nord. Le regioni più a rischio sono:
- Coste orientali degli Stati Uniti
- Caraibi
- Golfo del Messico
- Zone dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano (dove si chiamano tifoni o cicloni tropicali)
Prevenzione e mitigazione
Le aree a rischio adottano misure di prevenzione come:
- Sistemi di allerta precoce
- Piani di evacuazione
- Costruzione di strutture resistenti
- Monitoraggio costante delle condizioni meteorologiche
Conclusione

L’uragano rappresenta un fenomeno naturale di grande potenza, strettamente legato alle condizioni climatiche tropicali. La comprensione approfondita dei suoi meccanismi, delle sue caratteristiche e dei rischi associati è fondamentale per sviluppare strategie di prevenzione e mitigazione degli effetti devastanti di questi eventi atmosferici.
Giuseppe
Supersapiens.it Promozione Sviluppo Globale Benessere
- Dettagli
- Scritto da amministratore
- Categoria: CLIMATOLOGIA
- Visite: 47
E ci risiamo? il sistema climatico con l'aumento globale delle temperature ci porta alternativamente da situazioni piovose con forti allagamenti e distruzioni come ultimamente nel vicentino la voragine su un ponte caduto sotto l'effetto dell'acqua prodotta dall'ingrossamento del fiume per cui due uomini che lo attraversavano sono morti. Dobbiamo trovare il modo di controllare almeno limitatamente le condizioni climatiche nel senso che dobbiamo evitare il forte addensarsi di acqua nelle nubi che con l'arrivo delle perturbazioni creino piogge monsoniche che al loro passaggio ingrossano i fiumi e poi considerando la conformazione del territorio l'acqua portandosi avanti rami e tutto quello che trova per cui in territori fertili adibiti a colture ai danni agricoli si aggiunge che i campi agricoli sono inutlizzabili per anni. Come già detto da tempo il sistema meteorologico è molto complesso e si utilizza un sistema di computer molto sofisticato per cui le previsioni rispetto al passato sono molto più precise . Ora bisogna vedere se in particolari condizioni all'arrivo delle perturbazioni si devono favorire piogge più frequenti insufflando con aerei tra le nubi polvere di sabbia per favorire la pioggia. Avere cioè piogge più frequenti ma meno distruttive facendo si che non si riversino piogge voluminose.Poi allarrivo delle perturbazioni nelle zone alpine se si può fare piovere più frequentemente con sistemi che creino fulmini tra nubi e la terra raccogliendo l'acqua nei laghetti montani come riserva estiva come riportati nella sezione climatologia. Nulla è impossibile all'uomo quando è in corsa sulla strada del bene e del male.
Giuseppe
Supersapiens.it Promozione Sviluppo Globale Benessere
- Dettagli
- Scritto da amministratore
- Categoria: CLIMATOLOGIA
- Visite: 66
Giuseppe
divulgatore scientifico
Supersapiens,it Promozione Sviluppo Globale BENESSERE
- Dettagli
- Scritto da amministratore
- Categoria: CLIMATOLOGIA
- Visite: 57
Gli ultimi avvenimenti distruttivi causate da piogge torrenziali ci mostrano la mancanza di soluzioni per contrastare i disastri causati dal maltempo, gli infiniti danni. Manca un programma per avere un sistema rifornimento acqua dolce efficiente a partire delle tubazioni, dighe, ma visti i lunghi periodi di siccità a cui seguono piogge invasive, occorre vedere se è possibile "scremare" le nubi affinchè non si creano molte goccioline d'acqua fra le nubi stesse che con l'arrivo di perturbazioni determinano piogge disastrose.
Tengo a precisare che non sono un meteorologo, ma dopo una breve ricerca mi chiedo se è possibile trovare un modo per fare piovere artificialmente in modo continuativo per combattere la siccità, danni e conseguenze sull'agricoltura con aumenti spropositati sui prodotti agricoli. Insufflare sali fra le nubi grazie aeroplani per ingrossare le gocce e farle cadere, si è mostrato insufficiente,
E allora?
Ci si chiede che succederebbe se sulle alpi, a 2000 metri, si installassero una sorta di impianto parafulmine con antenna che termina con multipunte. Se realizzassimo più impianti sull'arco alpino e in particolari situazioni in cui ci sarebbe l'interazione di una perturbazione di aria calda e fredda che agissero sulle goccioline, che avrebbero l'effetto di ingrossarle e, farle cadere. Essendo le nubi, cariche positivamente e negativamente resta da vedere la risultante fra le cariche fra le punte del parafulmine e quelle delle nubi sia tale da determinare fulmini verso terra e potrebbe contribuire a una maggior caduta di pioggia sull'arco alpino: l'acqua si raccoglierebbe nei laghetti alpini o andrebbe a ingrossare le falde acquifere a valle... L'impianto parafulmine per la pioggia potrebbe essere corredati da condensatori, che caricati potrebbero iniettare cariche positive o negative tramite le punte, con lo scopo di ottenere piogge più frequenti. I condensatori potrebbero essere alimentati da un impianto eolico corredato da batteria, Spero che qualche start-up prenda in esame questo progetto e lo porti a termine.
Se questo progetto è fattibile e portato a termine, occorre poi ridurre le perdite nelle tubazioni di ogni acquedotto, realizzare dei laghetti che in caso di piogge riducano i disastri; per compensare la richiesta d'acqua rimettere in funzione desalinatori e costruirne nuovi, riutilizzo acque reflue per l'agricoltura,.... il tutto può essere sovvenzionato dal risparmio tutelato da regolamentare per legge come già specificato più volte.
Giuseppe
Supersapiens.it Promozione Sviluppo Globale BENESSERE
