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Nel paradosso della nascita dell'uovo e della gallina, si inserisce un antico organismo unicellulare che suggerisce che potrebbero addirittura essere esistite strutture pluricellulari molto simili a un embrione ancor prima che comparisse la vita animale.
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Recenti studi su un minuscolo organismo unicellulare chiamato Chromosphaera perkinsii, suggeriscono una risposta ancora più sorprendente: potrebbero essere esistite strutture pluricellulari molto simili a un embrione ancor prima che comparisse la vita animale.
Questo antico organismo, presente sul nostro Pianeta probabilmente da oltre un miliardo di anni, sta fornendo agli scienziati indizi preziosi su uno dei più vecchi e complessi misteri dell'evoluzione: il passaggio dalla vita unicellulare alla complessità degli organismi pluricellulari, come appunto animali e piante. I risultati di questi studi, pubblicati recentemente sulla rivista Nature, stanno aprendo nuovi scenari sulla possibilità che, ancor prima della comparsa degli animali, esistessero già "embrioni" primitivi.
Chromosphaera perkinsii è un antico organismo unicellulare eucariote (quindi con un nucleo racchiuso in una membrana) strettamente imparentato agli animali, scoperto tra i sedimenti marini delle Hawaii solamente nel 2017. Un team di ricercatori dell'Università di Ginevra (UNIGE), guidato dalla biologa Omaya Dudin, ha però scoperto che C. perkinsii, pur essendo un organismo unicellulare, è in grado di formare strutture pluricellulari che somigliano in modo impressionante agli embrioni animali che sviluppano da una cellula uova fecondata.
Giuseppe
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Il pesce arciere, noto scientificamente come Toxotes spp., è un pesce d'acqua dolce famoso per la sua abilità unica di cacciare prede, in particolare insetti, saltando fuori dall'acqua e lanciando un getto d'acqua per colpirli. Questo comportamento affascinante, noto come "caccia a colpo d'acqua", consente a questi pesci di catturare le prede che si trovano sulla superficie dell'acqua.
Caratteristiche principali:
- Habitat: Si trova principalmente in acque dolci, come fiumi e laghi, e in alcune acque salmastre delle regioni tropicali e subtropicali del Sud-est asiatico e dell'Australia.
- Aspetto: Hanno un corpo allungato e affusolato, con occhi grandi e un colore che varia dal blu-verde al grigiastro, spesso con strisce orizzontali.
- Comportamento: Oltre alla caccia attiva, sono pesci sociali che spesso si trovano in gruppi.
Dieta:
Il pesce arciere si nutre principalmente di insetti e piccole prede, ma può anche mangiare piccoli crostacei e organismi acquatici.
Riproduzione:
Questi pesci sono ovovivipari, il che significa che il maschio feconda le uova all'interno del corpo della femmina e i piccoli nascono già sviluppati.
Il pesce arciere è un esempio affascinante di adattamento e specializzazione nel regno animale, rendendolo un soggetto interessante per gli studiosi e gli appassionati di acquariofilia.
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L'Australopiteco è uno dei generi di ominidi più noti e studiati della preistoria. Vissuto tra circa 4 milioni e 2 milioni di anni fa, l'Australopiteco è considerato un importante anello di congiunzione nell'evoluzione umana, in quanto rappresenta una fase intermedia tra i primati arcaici e gli esseri umani moderni.
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Caratteristiche Fisiche
Struttura Fisica: Gli Australopitechi erano generalmente di statura bassa, con un'altezza che variava tra 1,2 e 1,5 metri. Possedevano un cranio di dimensioni relativamente piccole, con una capacità cranica che variava tra i 350 e i 500 cm³, inferiore a quella degli esseri umani moderni, ma superiore a quella degli scimpanzé.
Postura e Locomozione: Questo genere è noto per la sua capacità di camminare eretto. Le ossa del bacino e delle gambe indicano una locomozione bipede, ma le mani e le braccia mostrano anche adattamenti per l'arrampicata, suggerendo che l'Australopiteco passasse del tempo sugli alberi.
Estetica: Contrariamente agli esseri umani moderni, gli Australopitechi avevano tratti facciali più simili a quelli degli scimpanzé, con un muso più prominente. I loro denti erano più adatti a una dieta onnivora e avevano molari più grandi per masticare alimenti duri.
Specie Principali
Ci sono diverse specie di Australopitechi, ma le più note includono:
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Australopithecus afarensis: Una delle specie più studiate, il cui esemplare più famoso è "Lucy", scoperto in Etiopia nel 1974. Era caratterizzata da un cranio piccolo e una postura eretta.
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Australopithecus africanus: Vissuto principalmente in Sudafrica, presentava un cranio con una capacità cerebrale maggiore rispetto ad A. afarensis.
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Australopithecus anamensis: Considerato il progenitore del genere Australopithecus, visse in Kenya.
Habitat e Alimentazione
L'Australopiteco abitava principalmente savane, boschi e aree semi-aride in Africa. La sua dieta era variata, comprendente frutta, foglie, radici e, probabilmente, anche carne, sebbene in quantità limitate. Gli Australopitechi utilizzavano strumenti semplici, come pietre per la raccolta di cibo.
Importanza nell'Evoluzione Umana
L'Australopiteco rappresenta una fase cruciale nell'evoluzione degli umani moderni e fornisce importanti indicazioni su come si è sviluppata la capacità di camminare eretti e sull'adattamento a diversi ambienti. Le sue caratteristiche possono essere viste come precursori delle modalità di vita e delle abilità che avrebbero portato agli Homo sapiens.
Conclusione
L'Australopiteco, con la sua fusione di tratti primitivi e adattamenti più avanzati, rimane un soggetto di grande interesse per la paleoantropologia. Le continue scoperte e ricerche in questo campo aiutano a chiarire le radici della nostra evoluzione e ci offrono uno sguardo prezioso sul passato della nostra specie.
Giuseppe
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