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Arco di Tito: il sacco di Gerusalemme.
LA PALESTINA.- Essa oggi comprende òa Repubblica d'Israele a nord e il Regno di Giordania a Sud,
è costituita da un altopiano
digradante verso il mare attraversato nel senso della lunghezza dal fiume Giordano. Quest'ultimo nasce dal monte Hermon,
scorrendo quasi parallelo alla costa per buttarsi su metà corso sul lago di Genezareth e infine si getta nel Mar Morto. La
regione che essa attraversa è una oasi molto fertile tra monti assolati e stepposi.
In questa regione si stabilì il popolo degli Ebrei proveniente dalla Mesopotamia.
Gli Ebrei, guidati dal patriarca Abramo, giunsero nella Palestina provenienti dalla città sumerica di Ur, circa duemila anni
prima della nascita di Cristo. Da Abramo nacque Isacco e da Isacco Giacobbe, soprannominato Israele, parola che significa
forte con Dio, onde i suoi discendenti si chiamarono amche Israeliti o popolo di Israele.
Giacobbe ebbe dodici figli, i cui discendenti formarono le dodici tribù nelle quali era diviso il popolo d'Israele.
I figli di Giacobbe, spinti da una grave carestia, trasmigrarono verso le fertili terre dell'Egitto, e si stabilirono
ad oriente del Delta, sotto la protezione del Faraone. A quel tempo l'Egitto subì l'invasione di alcuni di nomadi semiti,
che presero il nome di di Hyksos. In Egitto, le tribù di Israele, divennero un popolo molto numeroso.
Qualche secolo dopo, gli Ebrei, in seguito alla cacciata dall'Egitto degli Hyksos, furono maltrattati ed oppressi dai Faraoni del
Nuovo Impero, e, sotto la guida di
Mosè, ripresero la via dell'Oriente per ritornare nell'antica patria: al loro passaggio le acque del Mar Rosso si
apersero, ma poi subito si richiusero per sommergere l'esercito egiziano che li inseguiva.
II viaggio del ritorno attraverso il deserto del Sinai durò quarant'anni, e in tutto questo tempo gli Ebrei vissero sotto le tende.
Sulla cima dei monte Sinai, tra lampi e tuoni, Dio apparve a Mosè e gli consegnò le Tavole della Legge. Esse divennero il
codice religioso, morale e civile del popolo ebraico ed oggi sono i Dieci Comandamenti di Dio o Decalogo dei popoli
cristiani.
Mosè mori verso la fine del lungo viaggio e gli succedette Giosuè, sotto la cui guida gli Ebrei attraversarono il Giordano,
sconfissero i Cananei e i Filistei, e rioccuparono la loro terra.
Da principio le dodici tribù discendenti dai dodici figli di Giacobbe vissero divise, governate ciascuna da un consiglio di
anziani; in seguito elessero un capo comune, detto Giudice, con poteri civili, religiosi e militari. 11 giudice più famoso fu
Sansone, dotato di forra straordinaria.
Verso la metà del sec. XI a. C., per potersi meglio difendere dai bellicosi popoli vicini, le dodici tribù si unirono in uno Stato
monarchico. II primo re fu Saul, della tribù di Beniamino, che morì mentre combatteva contro i Filistei.
A Saul successe David, il vincitore del gigante Golia, che tolse ai Cananei la fortezza di Sion e fece di Gerusalemme
la capitale e la città santa del popolo ebraico.
A Gerusalemme fu portata con solenne processione l'Arca dell'Alleanza, prezioso cofano di legno di cedro, laminato d'oro
e sormontato da due cherubini pure d'oro, contenente le Tavole della Legge.
A Davide successe Salomone di cui divenne proverbiale la sapienza, e sotto di lui il Regno raggiunse massima prosperità.
Egli fece costruire il Gran Tempio di Gerusalemme, nel quale fu collocata l'Arca dell'Alleanza, e cinse di mura
la città.
Dopo la sua morte, per discordie interne, il paese si divise in due Stati rivali: il Regno d'Israele, con capitale Samària, e
il Regno di Giuda, con capitale Gerusalemme.
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Sopra: Abramo - da un " Liber Chronicarum" 1493;
sotto: le 12 tribù di Israele.
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II Regno d'Israele fu abbattuto dagli Assiri (721 a. C.), quello di Giuda fu distrutto dai
Babilonesi e gli abitanti furono
trasferiti in Babilonia (587 a. C.). Essi poterono ritornare nella loro patria e ricostruire il Tempio di Gerusalemme circa
cinquant'anni dopo per merito di Ciro, re dei Persiani, che abbattè il Secondo Impero Babilonese.
Successivamente la Palestina cadde sotto il dominio di Alessandro Magno e poi sotto
quello dei Romani. Nell'anno 70 d, C.,
essendosi gli abitanti ribellarti ai Romani, Gerusalemme fu espugnata e distrutta da Tito, figlio dell'imperatore Vespasiano, e
gli Ebrei furono dispersi per il mondo. Molti di essi ritornarono nella loro antica terra tra la prima e la seconda guerra
mondiale, e nel 1948 fu ricostruito lo Stato d'Israele, limitato al territorio compreso tra il fiume Giordano e il Medilerranco.
Gli Ebrei furono un popolo di pastori e di agricoltori. Essi per molti secoli condussero vita nomade, divisi in tribù.
Divennero sedentari quando si stabilirono definitivamente nella Palestina, dopo il ritorno dall'Egitto. Non svilupparono mai
una vera e propria industria, e praticarono il commercio saltuariamente, nei periodi di maggior floridezza.
Vivevano poveramente in piccole e modeste case: quando vollero costruire edifici sontuosi, come il Tempio di Gerusademme,
si rivolsero ad architetti stranieri. Non coltivarono le arti, perché la loro religione, per tenerli lontani dall'idolatria,
proibiva di rappresentare Dio, concepito come puro spirito, in forme sensibili.
Essi tuttavia apportarono un grandissimo contributo al progresso dell'umanità. Ciò fu merito della loro religione,
considerata come la più alta espressione spirituale raggiunta dall'uomo prima del Cristianesimo, del quale preparò l'avvento.
Gli Ebrei credevano in un solo Dio, Ieova, padre buono e generoso dei suoi fedeli, giudice e punitore severo dei malvagi.
Nella fede in questo Dio e nell'accettazione della sua legge era il fondamento della loro vita morale pubblica e privata e
della loro organizzazione sociale e politica.
Poiché Dio è il padre degli uomini, quelli che lo riconoscono devono considerarsi uguali di fronte a Lui ed amarsi tra loro
come fratelli. Perciò presso il popolo ebraico non esistevano classi sociali: tutti avevano uguale dignità, anche gli schiavi,
che erano trattati come persone della famiglia.
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sopra: Mosè mostra le tavole della Legge.
Dio aveva stabilito con Abramo un patto di alleanza: il popolo ebraico avrebbe conservato viva e inalterata la fede in Dio, e
Dio lo avrebbe protetto in ogni
tempo, finché un giorno avrebbe mandato il Messia ad innalzarlo sopra tutte le genti. Nell'attesa di questo evento, gli Ebrei
sopportarono Ie invasioni straniere e le deportazioni, accettate come punizioni di Dio per avere trasgredito la sua legge, e
sono sopravvisuti come popolo, nonostante siano stati perseguitati e battutine dispersi, sino ai nostri giorni.
Nei periodi più crudeli della loro storia, essi furono confortati dai profeti, uomini suscitai da Dio per nwntenere
incorrotta nel popolo eletto la fede in Lui.IM'ra di essi ricordiamo: Isaia e Geremia, che predissero al popolo ebraico la perdita dell'indipendenza e la schiavitù babilonese, cd Ezechiele e Daniele, che lo confortarono durante l'esilio e ne prepararono il ritorno in patria.
I princìpi della religione ebraica, i canti religiosi, i precetti morali, le esortazioni e gli ammaestramenti dei profeti si
trovano, insieme con le vicende storiche del popolo ebraico, in quella parte della Bibbia che e detta Vecchio testamento.
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