Giuseppe Pignatale Presenta:
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Storia medioevale:
POITIERS
La battaglia di Poitiers, passata alla storia perchè bloccò l'avanzata araba in Europa, non fu ispirata da motivi religiosi e mise
in evidenza il popolo
dei Franchi come futuri difensori dei valori europei......
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Mister Domain
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APPROFONDIMENTI: Cultura islamica, Maometto.
BATTAGLIA DI POITIERS
Data: OTTOBRE 732 (o 733)
Luogo: Cenon, centro francese nei pressi di Bordeaux, poco distante da Poitiers.
Eserciti contro: FRANCHI ed ARABI
Contesto: ARRESTO DELL'INVASIONE ARABA IN EUROPA
Protagonisti:
CARLO MARTELLO (Comandante dell'esercito dei Franchi)
ABD el-RAHMAN (Comandante dell'esercito arabo)
I due comandanti
Abd al-Rahman
La storiografia araba riconosce semplicemente al condottiero musulmano
le qualità in campo umano e di governo. Si sa per certo che
nell'anno in cui invase la Francia per arrivare a Poitiers, era da poco stato eletto
governatore della Spagna e, secondo uno dei più grandi storici del mondo islamico,Ibn Abd
a-hakam,
«Patì il martirio per l'islam dopo molte vittorie e bottini nel 115° anno
dell'Egira » ossia nel "nostro" 733-734 d.C.; mentre la storiografia
cristiana attribuisce la sua morte alla stessa battaglia di Poitiers.
La sanguinosa sconfitta dell'esercito di Abd al-Rahman ha di certo convinto i regnanti
Omayyadi dell'impossibilità di espandere i confini del loro impero oltre i Pirenei, ma sta
di fatto che gli scontri tra Franchi e Musulmani non terminarono finchè non verrà preso, dai primi,
l'avamposto da cui partivano tutte le spedizioni arabe volte all'Europa, cioè Narbona. Una storiografia
più attenta però sottolinea come la regressione a sud dei Pirenei degli eserciti musulmani coincida stranamente
con la formazione di due flotte molto potenti, una destinata al Golfo del Leone, l'altra per il Golfo di Biscaglia
di "proprietà" di Pipino III e di Carlo Martello, scaricando così Abd al-Rahman dalle responsabilità del blocco all'espansione araba.
Carlo Martello (689-741)
Carlo Martello nacque nel castello di Heristal, sul fiume Mosa nell'attuale Belgio, attorno al 689, frutto dell'unione di Pipino II e
di Alpiade, una sua concubina. Suo padre era il "maggiordomo" (o ministro) di Austrasia e Neustria, su i quali regnavano nominalmente i
"re fannulloni" ma che in realtà avevano delegato tutto il potere di quelle regioni in mano ai "maggiordomi" come Pipino II.
Alla morte di Pipino II, gli eredi leggittimi erano troppo giovani per governare con l'autorità necessaria, infatti la Neustria si ribellò con
l'appoggio di un'altro Stato, l'Aquitania, e, nel frattempo, le popolazioni germaniche si stavano avvicinando pericolosamente ai confini del regno.
In questa situazione di pericolo, sia esterno che interno, venne richiesto l'aiuto di Carlo (futuro Carlo Martello) che, con un'azione immediata,
debellerà sia i nemeici in Neustria, che i Germani che si erano spinti nelle terre dei Franchi. Anche se non leggittimamente (era figlio di una concubina
di Pipino II) Carlo era rimasto l'unico vero "maggiordomo" dei territori francesi, ed approfitterà della vittoria di Poitiers per assicurarsi il controllo
di tutti gli stati della antica Gallia romana. Nonostante le brillanti vittorie militari, Carlo si era da tempo reso conto che non bastavano dei semplici
cittadini armati per vincere eserciti come quello islamico. Infatti, anche se gli costò le antipatie della Chiesa romana, Carlo confiscò alcuni beni dal
clero locale per donarli ai suoi fidi, affinchè questi si impegnassero a mantenere una attrezzatura e un addestramento (nonchè un cavallo) militare di stampo
quasi professionistico. Inoltre sottoponeva i suoi uomini ad un giuramento di fedeltà, che li avrebbe messi al servizio di colui che gli aveva "donato" quei
fondi così preziosi.
Anche se non ebbe l'approvazione della Chiesa, Carlo Martello rafforzò il suo potere (e quello della sua famiglia) dal punto di vista militare, ma soprattutto
gettò le basi per una nuova era che si andava ad aprire: quella del feudalesimo.
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Sopra: cartina dell'epoca della battaglia di Poituers.
Sotto: la battaglia di Poitiers.
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Precedenti della battaglia.
La battaglia avvenne in un giorno imprecisato del 732 fra un esercito Mussulmano proveniente dalla Spagna e le forze dei Franchi accorse in aiuto
delle popolazioni locali. La località tradizionale di Poitiers invero non trova riscontro nelle fonti che non la nominano ma indicano invece Tours e
la Loira-
L'esercito mussulmano era composto da forze raccolte soprattutto nell'Africa settentrionale dall'emiro Abd al Rahman (latinizzato in Abderrahman)
e composte in maggioranza dai Berberi, popolazione diversa per lingua e costumi dagli arabi ma comunque anche essi islamici e generalmente confusi
con gli Arabi . Non si conosce il numero preciso dei combattenti ma dal contesto generale dobbiamo ritenere che non doveva essere molto elevato: forse venti
mila, secondo alcune ipotesi, ma si ritiene che fossero forse anche di meno. Combattevano a cavallo e quindi la carica di cavalleria era loro arma
vincente. Al momento della battaglia avevano già ampiamente saccheggiato il sud della Francia e quindi si trovavano impacciati dalle loro prede. Abd
al Rahman avrebbe preferito che avessero lasciato il bottino ma chiaramente non era possibile chiedere che i combattenti abbandonassero tutto ciò che
avevano guadagnato e per il quale erano venuti alla lontana Africa e lottato, Essi infatti non ricevevano nessuna paga e il loro compenso erano le
prede che riuscivano a raccogliere nei saccheggi.
L'esercito dei Franchi comprendeva anche contingenti degli Alemanni ed era guidato da Carlo detto poi Martello, figlio di Pipino della casa di
Heristall: egli ricopriva la carica di "maestro di palazzo" del re dei Franchi dei discendenti di Meroveo (Merovingi) che ormai non si occupavano più
degli affari di stato che erano lasciati completamente nelle mani dei "maestri di palazzo". Pertanto Carlo era l'effettivo detentore del potere dei
Franchi.
L'esercito Franco era formato sostanzialmente da soldati appiedati che combattevano in file serrate in modo da formare un solido muro di ferro
irto di punte: era una tattica che ricordava quella adottata nel mondo antico e portata alla perfezione dai Romani.
ANDAMENTO DELLA BATTAGLIA: FUGA DEI MUSSULMANI.
I Mussulmani si trovarono di fronte all'esercito dei Franchi quando stavano per dirigere su Tours per saccheggiarla.
I due eserciti si schierarono l'uno contro l'altro ma per sette giorni nessuno dei due iniziò la battaglia in quanto a nessuno dei due conveniva
attaccare. I Franchi appiedati non potevano attaccare un esercito a cavallo senza scompaginare le proprie file e d'altra parte i cavalieri mussulmani
sarebbero stati in difficoltà ad affrontare le strette falangi dei Franchi. Alla fine furono le bande indisciplinate dei Berberi ad attaccare. I Franchi
allora sostennero fermamene l'urto delle cariche di cavalleria che si succedettero per tutta la giornata. A un certo punto ,verso la fine della giornata, nelle
file arabe si diffuse la falsa notizia che alcuni Franchi avevano aggirato le posizioni e si erano introdotti nel campo mussulmano dove si trovavano le prede
di guerra. Un certo numero di cavalieri mussulmani allora volle dirigersi verso gli accampamenti. Abd al Rahman vide il pericolo e si precipitò in prima fila
per dissuadere i propri combattenti da una mossa tanto avventata. Si trovò però a un certo punto circondato da guerrieri nemici e cadde trafitto dalle lance.
I Franchi non si resero conto di chi avessero abbattuto.
La notte separò i contendenti e ciascuno si ritirò nei propri accampamenti. La morte dell'emiro poneva ai mussulmani una gravissimo problema.
Il loro non era un esercito regolare come quelli moderni o quelli romani nei quali, caduto un generale, se ne nomina subito un altro. Si trattava di truppe
raccogliticce, tenute insieme dal prestigio personale dell'emiro che riusciva a imporre la disciplina e non senza difficoltà, come abbiamo prima visto. La
morte del condottiero metteva in pericolo la disciplina e pertanto la salvezza stessa dell'esercito ed era abbastanza normale in queste condizioni, in quei
tempi, che caduto il capo, l'intero esercito si ritirasse. Pertanto i mussulmani che comunque avevano già raccolto una notevole preda, presero la decisione
più opportuna: ritirarsi. Nella notte,
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| silenziosamente, senza che i loro nemici se ne accorgessero, lasciarono le tende e si ritirarono con tutto quello che
potevano portare con loro.
All'alba, alle prime luci del mattino, i Franchi si schierarono ancora in ordine di battaglia sicuri di dovere ancora affrontare le terribili cariche di
cavalleria dei nemici. Ma nell'incerta luce del mattino non si vedevano nemici, l'accampamento di fronte a loro appariva vuoto. Naturalmente non sapendo
della morte dell'emiro e degli avvenimenti della notte essi pensarono a un tranello temendo di vederli sbucare da chi sa dove. Gli esploratori subito
inviati riferirono effettivamente che gli accampamenti erano vuoti. Cercarono allora dappertutto, fra boschi e valli dove quei temibili cavalieri potevano
essersi nascosti ma nulla, non erano da nessuna parte.
I Franchi non potevano inseguire i nemici tanto più mobili sui loro cavalli e non ne avevano nè la voglia nè la necessità: bastava loro che quel flagello
si fosse allontanato. L'esercito si smobilitò rapidamente, tutti tornarono alle loro case contenti di non dover più affrontare quel terribile flagello.
VALUTAZIONE DELLA BATTAGLIA
In seguito la battaglia di Poitiers fu celebrata come una grande vittoria della cristianità sull'Islam . La cavalleria nei secoli seguenti si impadronì di essa
rivendicandola come propria gloria: in realtà ai tempi di Poiters la cavalleria non esisteva ancora. Nacque una leggenda esaltatrice i cui primi momenti possiamo
vedere nella cronaca di S. Denis . Tuttora incontriamo molte fantasiose ricostruzioni della battaglia che non hanno alcun fondamento storico.
Dal punto di vista scientifico della ricerca storica mettiamo in risalto alcuni punti:
A) Non si è trattato propriamente di una sconfitta mussulmana: essi si ritirarono semplicemente per la morte accidentale del loro condottiero
e non perchè battuti in campo;
B) Non fu vissuta dai protagonisti, specialmente da parte cristiana come di una guerra religiosa. La fonte cristiana di S. Isidoro non definisce mai i
Franchi come "cristiani" , usa definizioni geografiche e non religiose: si parla di "uomini del nord " e anche curiosamente di "europei",
termine del tutto insolito, per distinguere i combattenti di Carlo da quelli che venivano dal sud e dall'Africa in riferimento ai Berberi dell'emiro;
C) La battaglia ebbe modesta eco: in realtà attualmente abbiamo solamente una fonte cristiana e una mussulmana che ne parlano in modo attendibile e in
ambedue i casi il fatto d'armi non assume particolare rilievo. D'altra parte dobbiamo tener conto della estrema povertà culturale dell'Europa del tempo per
cui tutti i fatti storici del periodo hanno pochissimi riscontri scritti.
LE CONSEGUENZE DELLA BATTAGLIA
Generalmente si ritiene che la battaglia di Poitiers rientri nel numero di quelle poche battaglie della storia da cui è dipesa la sorte del mondo. Infatti se
i musulmani avessero dilagato in Francia avrebbero potuto raggiungere l'Italia e Roma, sede del pontefice, avrebbero potuto convertire all'Islam tutta l'Europa
barbarica appena e superficialmente guadagnata al cristianesimo e quindi la storia del mondo sarebbe stata diversa.
Alcuni storici invece ridimensionano sostanzialmente la portata della battaglia. Ritengono infatti che i musulmani fossero semplicemente dei predoni
che non avevano nè i mezzi nè la volontà di invadere veramente l'Europa cristiana. Infatti essi si ritirarono alla prima difficoltà e non ritentarono più
l'impresa in seguito. D'altra parte sarebbe stata insormontabile la resistenza delle popolazioni europee che erano ancora barbare ma proprio per questo
bellicose e forti.
Comunque non si può sapere cosa sarebbe successo se i mussulmani avessero vinto a Poitiers: forse si sarebbero ugualmente ritirati dopo
aver fatto qualche altra preda e forse quindi la battaglia non cambiò affatto la sorte del mondo. Ma forse può anche essere che, incoraggiati al
primo successo altre ondate mussulmane si sarebbero riversate in Europa e l'avrebbero convertita all'Islam.
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