Le malattie infettive sono provocate da germi che, pene- trati nel nostro corpo, vivono e si moltiplicano a sue spese danneggiandolo. Le malattie infettive, quando sono trasmissibili da un individuo all'altro, si chiamano contagiose.
Abbiamo già visto i microbi animali (Proto- zoi) e vegetali (Batteri),
formati da una sola cellula. Esistono però altri germi, detti Virus, di forma ancor più elementare, non organizzati nemmeno in cellula,
ma a struttura molecolare proteica. Di conseguenza, sono talmente piccoli che filtrano, cioè passano, attraverso la porcellana
non verniciata, perciò porosa. Da ciò il loro nome di Virus filtrabili. Inoltre, non si possono vedere che al microscopio
elettronico, che ingrandisce cento e più volte del microscopio comune (quindi a diverse decine di migliaia d'ingrandimenti).
1 Virus provocano varie malattie nelle piante, ad esempio quelle dette «mosaico» (dai sintomi: macchiette o variegature giallognole o
bianche sulle foglie) che colpiscono Tabacco, Pomodori, Patate, ecc.
Nell'uomo sono causa di diversi morbi, spesso di diffi- cilissima cura, perchè, una volta
che l'organismo ne è affetto, non si può, in sostanza, far altro che lasciare che la malattia prosegua il suo corso.
Citiamo l'influenza, il morbillo, il raffreddore, l'epatite virale. Siamo sulla buona strada per la lotta preventiva contro la
poliomie- lite, mediante vaccini.
La tubercolosi è provocata da un microbo, il Bacillo di Koch. Esso può prolificare in diversi organi del nostro corpo, ma in
particolare nei polmoni. Teme i raggi solari, perciò raramente si trovano dei tubercolotici tra gli abitanti degli ambienti illuminati.
Penetra nel nostro organismo, di solito, attraverso le vie respiratorie e si propaga soprattutto attraverso lo sputo dei malati e gli
oggetti da loro usati.
Il Bacillo della tubercolosi, appena giunto nei polmoni, provoca con le sostanze tossiche (tossine) che emette la formazione di noduli
(tubercoli).
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Sommo biologo fu l'italiano G. B. Grassi (1854-1925). Le sue ricerche
sulla Zanza- ra anofele come "ospitatrice"
del Plasmodio della mala- ria permisero di trovare un metodo molto efficace di lotta per l'eliminazione di questa grave
malattia, un tempo assai diffusa.
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Se l'organismo, con le sue capacita di difesa naturale, riesce ad isolare e poi distruggere l'invasore, l'ammalato si
riprende. Se invece il microbo riesce a vincere, i tubercoli diventano più numerosi e poi, disfacendosi, danno origine a caverne
all'interno dei polmoni, che ne riducono l'efficienza in modo sempre più grave.
Terapia. Prima si interviene, tanto più è facile debellare la malattia. Efficace, in questi stadi iniziali, è la streptomicina.
Giova molto anche l'immobilizzazione del polmone malato mediante "pneumotorace ". Esso, non dovendo più lavorare, può cicatrizzare con
maggior rapidità.
Provvidenze contro la tubercolosi. In Italia esistono i Consorzi Provinciali Antitubercolari, che isolano e assistono i malati,
ricoverandoli in sanatori, nelle zone più salubri e specialmente in montagna.
Quando il ricovero non è possibile, occorre provvedere ad isolare i malati, disinfettare oggetti e ambiente, allontanare specialmente
i bambini.
Come si previene la tubercolosi (profilassi). Tutti abbiamo certamente subito con i nostri compagni l'esame schermografico
obbligatorio per i bambini delle scuole. Si tratta
di una provvidenza di notevole utilità perche permette di riconoscere per tempo i malati, di sottoporli a cure efficaci e soprattutto
di eliminare fonti di infezione.
Facilmente sono affetti da tubercolosi, oltre a coloro che vi sono predisposti costituzionalmente, i denutriti, gli alcolizzati, i
detenuti e gli abitanti di edifici affollati, poco igienici e illuminati, umidi. Eliminare le condizioni che predispongono alla
tubercolosi significa anche lottare efficacemente contro il diffondersi di questa malattia. Oggi si sta perfezionando un metodo
di vaccinazione antitubercolare che sembra essere promettente.
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