|
![]() Sopra: La Lupa Capitolina è il simbolo di Roma: la leggenda racconta che salvò e nutri Romolo e Remo, figli di Marte. Il 21 Aprile del 753 a.C. Romolo fondò Roma. La Lupa è antica ma i due putti furono aggiunti in rempo recente: forse è un'opera etrusca. ![]() Sopra: Il Monumento a Vittorio Emanuele II, disegnato dal Sacconi, sorto per celebrare l'indipendenza italiana. ![]() Sopra: Foro di Traiano, fatto costruire per celebrare le sue vittorie sui Daci; il Foro di Traiano fu affidato al grande architetto Apollodoro di Damasco, che lo realizzò splendido e grandioso. Le sue dimensioni originarie erano di 300 per 185 m e per la sua realizzazione, visto l'esiguo spazio rimasto tra il Foro di Augusto e la piccola collina che univa il Campidoglio al Quirinale, fu necessario eliminare quest'ultima mediante poderose opere di sbancamento. Inaugurato nel 112 d.C. per celebrare il trionfo di Traiano nelle due campagne di guerra contro la Dacia (attuale Romania), fu costruito impiegando il bottino di guerra e gli schiavi catturati. L'ingresso era posto sul lato settentrionale del Foro di augusto attraverso un arco onorario che immetteva nella piazza quadrangolare, al cui centro era la colossale statua equiestre di Traiano, in bronzo d'orato. Il lato Nord, opposto all'entrata, era delimitato dalla Basilica Ulpia, la più grande mai costruita a Roma: un'enorme aula rettangolare a cinque navate disposte trasversalmente rispetto all'entrata, con i lati brevi absidati, due piani di altezza sulle navate perimetrali e un grande ambiente centrale coperto. La Basilica era sede di attività giudiziarie e commerciali e vi si svolgevano gli atti pubblici di liberazione degli schiavi.
di accogliere le ceneri di dell'imperatore Traiano. Nel basamento della colonna venne ricavato un ambiente, al centro del quale è un bancone marmoreo su cui fu collocata l'urna d'oro con le ceneri poi trafugata duranti saccheggi barbarici. ![]() ![]() Sopra: Ricostruzione del Colosseo. Sotto: Il Colosseo oggi. ![]() L'Anfiteatro Flavio, detto Colosseo per la vicinanza del "Colosso di Nerone" iniziato da Vespasiano nel 72 d.C. e terminato da suo figlio Tito nell'80 d.C.. Furono impiegati nella sua costruzione schiavi Ebrei. Il Colosseo è divenuto il simbolo di Roma per le pagine di storia scritte. In esso morirono migliaia di Cristiani in difesa della loro Fede e si svolsero, i Ludi Circenses, spettacoli del Circo tra i gladiatori e tra loro e le fiere; i giuochi furono inventati alla fine della repubblica per rinvigorire lo spirito conquistatore dei Romani. Migliaia di fiere, furono uccise nei giuochi spesso per celebrare le vittorie di Roma come la conquista della Dacia di Traiano: questo incessante massacro, condotto nei secoli, impoverì di animali il Nord Africa. ![]() Sopra: di Jean Gerome (Pollice verso in basso) il gladiatore mirmillone vincitore sul reziario (a terra), mentre le vestali, in bianco, vogliono, con il pollice in basso, la morte dello sconfitto. I ludi circenses rappresentano l'espressione della potenza di Roma perchè negli anfiteatri i suoi "nemici" erano costretti a combattere per la vita. ![]() Sopra:oggi, interno del Colosseo: sotterranei. ![]() sopra: ricostruzione del Colosseo Sotto: interno del colosseo, oggi.
![]() Ricostruzione di Roma. ![]() Isola Tiberina. ![]() Isola Tiberina. ![]() Campidoglio e Foro Romano. ![]() Sopra:La Basilica di S.Maria D'Aracoeli e il Campidoglio; Sotto: Interno della Basilica. ![]() S.Maria d'Aracoeli sorge nel punto più alto del Campidoglio, dove era l'ARCE, o cittadella di Roma. ![]() Campidoglio ![]() Piazza del Campidoglio - Marco Aurelio particolare giù.
![]() Foro romano. ![]() Foro romano ricostruzione. ![]() Foro romano tempio di Saturno. Eretto dal Console Tito Larcio il 17 dicembre del 498 a.C.. Servì smpre il tesoro Pubblico: qui erano conservati anche gli stendardi delle legioni e i decreti del senato. ![]() Foro romano veduta generale ![]() FORO ROMANO
![]() ![]() Foro romano Tempio dei Dioscruri ![]() Foro romano Tempio dei Dioscuri- particolare. ![]() Roma: il Tempio di Antonino e Faustina è l'edificio meglio conservato del Foro. La perdita di Faustina, amareggiò moltissimo l'imperatore che spesso affermava che avrebbe voluto vivere nel deserto con lei anzichè essere in un palazzo senza di lei. Dopo la morte di Faustina, Antonino volle deificarla ed eresse il magnifico tempio in suo onore. Questo Tempio fu cambiato nella chiesa di San Lorenzo in Miranda. ![]() Roma: Tempio di Vesta, di forma circolare fu eretto secondo la tradizione da Numa che vi depose il Palladio (l'immagine di Minerva) ed altri sacri oggetti portati in Italia da Enea. ![]() Sopra: Arco di Costantino, fu eretto dal Senato e dal popolo romano all'estremo limite del Foro sulla Via Sacra, in ricordo della vittoria su Massenzio al Ponte Milvio nel 312. ![]() Sopra: Arco di Settimio Severo - Foro Romano. Complicato, sovraccarico ci indica la prossima decadenza dell'arte romana. Eretto in onore di Settimio Severo e dei suoi due figli Caracalla e Geta. ![]() Roma Fori Imperiali ![]() Sopra Ponte Sublicio, in prossimità dell'Isola Tiberina, dove nel sec.X, sul posto del Tempio del Dio Esculapio, in rovina, Ottone III fece erigere la chiesa di S.Bartolomeo. La "Casa Dorata" ( Domus Aurea in latino) era un grande palazzo fatto costruire dall'imperatore romano Nerone dopo il grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C. Costruita in mattoni, - non in marmo come talvolta si immagina -, nei pochi anni tra l'incendio e il suicidio di Nerone nel 68 d.C., gli estesi rivestimenti in oro che le diedero il suo nome non erano gli unici elementi stravaganti dell'arredamento: vi erano soffitti stuccati incrostati di pietre semi-preziose e lamine d'avorio. Plinio il Vecchio assistette alla sua costruzione (La Storia Naturale xxxvi. 111). La residenza dell'imperatore giunse a comprendere il Palatino, le pendici dell'Esquilino (Oppio) e parte del Celio, per un'estensione di circa 2,5 km quadrati. La maggior parte della superficie era occupata da giardini, con padiglioni per feste o di soggiorno. Al centro dei giardini, che comprendevano boschi e vigne, nella piccola valle tra i tre colli, esisteva un laghetto, in parte artificiale, sul sito del quale sorse più tardi il Colosseo. Nerone commissionò anche una colossale statua in bronzo di 37 metri raffigurante sé stesso, vestito con l abito del dio-sole romano Apollo, il Colossus Neronis, che fu posto di fronte all'entrata principale del palazzo sul Palatino. Il colosso fu successivamente riadattato colle teste di vari successivi imperatori, prima che Adriano lo spostasse per far posto al tempio di Venere e Roma e l'Anfiteatro Flavio prese quindi il nome di Colosseo nel Medio Evo, proprio da questa statua. La vera residenza di Nerone rimase comunque nei palazzi imperiali del Palatino. Gli architetti progettisti della Domus Aurea furono Severo e Celere mentre il pittore Fabullus ebbe il compito di decorare gran parte della residenza. Causa del definitivo abbandono fu la costruzione delle terme di Traiano, avvenuta dopo l'incendio del 104 d.C che contribuì a rendere inagibile la parte della Domus Aurea ancora abitata. Secondo la prassi edilizia dei romani, dopo aver asportato tutto ciò che poteva essere riutilizzato, gli ambienti della dimora neroniana vennero inglobati nelle murature delle fondazioni delle terme e interrati, limitando così al minimo i costi di demolizione.
|