| Fortunatamente, Giacomo I governò l'Inghilterra e la Scozia in tempo di pace e non c'era la necessità di
imporre pesanti tasse evitando di dipendere troppo dal Parlamento composto dalla Camera dei Lord e dei Comuni. A Giacomo I Stuart,
seguì il figlio Carlo I (1625-1649): questi dichiarò guerra alla Francia e alla Germania e fu costretto a convocare il Parlamento nel 1625 per fare
approvare le tasse per le sue costose campagne militari: allora si misero alla prova l'idea Stuart sull'assolutismo monarchico.
I Comuni cercarono di usare il loro potere circa l'approvazione delle tasse per tenere il re sotto controllo: promisero al re denaro per le sue campagne militari in cambio di un suo minore autoritarismo.
Carlo cedette per ottenere il denaro, ma poi non mantenne la promessa. I membri dei Comuni, si rifiutavano di riconoscere l'autorità del re sulla Chiesa, riguardo la nomima dei vescovi. Si giunse al 1642,
in cui il re Carlo I esasperato cercò invano di catturare i capi e raccolto un esercito dichiarò guerra al Parlamento.
Nessuna delle due parti fu vittoriosa fino a quando Oliviero Cromwell trasformò l'esercito del Parlamento in una milizia ben armata, ben pagata e zelante.
Nel 1645, nella battaglia di Naseby, l'esercito del re fu messo in fuga: Carlo I avrebbe potuto conservare la corona, ma fidando sui suoi sudditi scozzwsi, egli continuò a tramare per il potere assoluto.
La lotta continuò fino a quando i monarchici furono completamente sconfitti: Carlo I fu condannato a morte nel 1649 e tutta l'Europa fu atterrita da queste evento perché mai i sudditi fino a questo momento
avevano trattato così male il loro re.
Oliviero Cromwell, un uomo implacabile, fanatico, molto religioso, divenne il capo supremo, e, con l'appoggio dell'esercito rafforzò la legge, l'ordine e il Parlamento. Durante la sua dura dittatura dal (1653-1658)
le forze armate inglesi era viste con rispetto in patria che all'estero, ma la vita in Inghilterra si svolgeva senza gioia ed era monotona.
Con la morte di Cromwell, Carlo II (1660-85 ), figlio di Carlo I fu invitato a ritornare dall'esilio in Francia, dopo aver accettato
le drastiche riduzioni del potere reale. Carlo II governò con discrezione ed era contrario al Puritanesimo. Il suo successore Giacomo II (1685-88) ebbe un regno poco felice: quando cercò di imporre in Inghilterra il
Cattolicesimo, scoppiò di nuovo la guerra tra la monarchia e il Parlamento. Per evitare spargimento di sangue i Comuni e i nobili, offrirono la corona inglese alla figlia di Giacomo II, Maria e al marito, il principe protestante Guglielmo d'Orange, governatore delle Province Unite.
Guglielmo sbarcò con un esercito in Inghilterra meridionale, costringendo Giacomo II all'esilio in Francia.
Si stabilì quindi che l'Inghilterra si opponeva alla monarchia assoluta: da allora le tasse, la Chiesa, e l'esercito erano sotto il controllo del Parlamento che agiva in nome del re. Si gettarono quindi i semi della democtazia costituzionale.
Nel 1707, l'Inghilterra e la Scozia, sotto l'ultimo re Stuart, la regina Anna, su accordo comune divennero un unico regno: la Gran Bretagna.
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Sotto: stampa del 1710, che mostra come Londra fu rapidamente costruita dopo il grande incendio del 1666,
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Sopra: Carlo I di Stuart viene decapitato a Londra nel 1649. Egli morì
dignitosamente profondamente
convinto che la felicità del popolo non
era legata a condividere il diritto di governare il paese.

Sopra: "il Gran Sigillo" destinato a Oliviero Cromwell, poi sostituito di nuovo dal Sigillo Reale.
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