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A sinistra: re ittita.
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La scomparsa del I Impero babilonese ad opera degli Hittiti, corrispose,
come già si è
detto alla rinascita egiziana sotto il Regno Nuovo. Il Medio Oriente restò
così per molti
secoli un campo di battaglia tra la risorta potenza egiziana e dei rivali
Hurriti prima e de-
gli Hittiti poi. Questi popoli dei monti, di varie stirpi, erano entrati
in Asia Minore intor-
no al III millennio a.C.: assorbirono la cultura dei vicini Regni
Siriani e Mesopotamici
e fondarono un vasto Impero durato fino all' 11° secolo a.c.
fragile e mal governato
da Re non sempre all'altezza del loro rango. Gli indoeuropei Hittiti si
organizzavano prima
in stati locali, per giungere poi l'unità politica prima del 1600 a.C.
con l'Impero Antico.

La storia degli HITTITI si divide in tre periodi:
ANTICO REGNO - in cui si ha consolidamento politico-militare (2500-1500
a.c.) in Anatolia;
NUOVO REGNO - fase di conquista, successo e crollo (1500-1100 a.c.);
NEO HITTITA - piccoli Regni autonomi sopravissuti all'IMPERO (1100-700
a.c.).
Re Pitkhana e Annitas intorno al 1850 a.c. unirono le varie città Stato
Hittite e Re Labar-
na (1680-1650 a.c.) raggiunse le coste siriane e stabilì la
Capitale ad Hattusa, ponen-
do i suoi figli come Governatori delle nuove città. A Re
Labarna, succedette Labarna 2°
che assunse il nome di Hattusili.
Mursilis (1620-1590 a.c.), figlio di Hattusili, espanse il Regno fino a
Babilonia, compren-
dendo le terre degli Hurriti. Poi seguì un periodo buio di due secoli, a
causa di continue
lotte interne ed esterne (saccheggi delle città), che destabilizzarono
l'Impero.Il Nuovo
Impero degli Hittiti ha inizio intorno il XV secolo a.C.,quando la
monarchia giunge ad
imporsi sulla nobiltà, rafforzando il suo potere seguendo l'esempio delle
monarchie orien-
tali. Essa inizia una vigorosa politica espansionistica verso la Siria e
nell'alta Meso-
potamia; favorita anche dalla debolezza dell'Egitto dovuta alle riforme
di Amenofi IV, e
dall'indebolimento del regno hurrita di Mitanni: quest'ultimo scomparirà
perchè assorbito
dagli Hittiti.
Dagli scavi archeologici sono emersi documenti risalenti al XIV-XIII sec
a.C. che ci testi-
moniano delle relazioni militari e diplomatiche dell'epoca: tipica del
regno hittita sembra
essere la copia dei sui trattati con gli altri stati, per cui qualche
studioso hanno supposto
gli hittiti come creatori del diritto internazionale. Re Telipinu
(15° secolo a.c.)
affermò il principio di successione ereditaria al trono, limitando
l'arma più peri-
colosa in mano alle assemblee nobiliari (precedentemente a questa
legge, l'assemblea
eleggeva il Re, secondo criteri di merito). Re Suppiluliuma (1380-1345
a.c.), diede la
caccia ai barbari Kaska e consolidò i Regni degli Hurriti e dei Mitanni,
trasformandoli
in Province Imperiali.
Inoltre Suppiluliuma prese accordi con l'Egitto per la spartizione della
Siria e della Pale-
stina, ma lo scontro fu inevitabile, entrambi i Regni aspiravano a quelle
strategiche terre;
re Muwatallis sfidò gli Egiziani di Ramsete 2° a Qadesh o Kadesh (nella Siria
setten-
trionale) nel 1295 a.c. in una estenuante guerra lunga ben sedici anni,
che si concluse
nel 1278, con un trattato di pace (il primo della storia); perché le
continue battaglie
indebolivano i rispettivi Regni e li mettevano a grave rischio di
invasione da parte
della neopotenza Assira. Re Hattusili 3°,successore di Muwatallis,
definito Usurpatore,
perché strappò il trono al nipote Urkhi - Teshub) tentò la difficile
espansione dell'Impero
Hittita verso le coste Egee dell'Asia Minore, incontrando una notevole
resistenza da parte
dei locali indigeni Popoli del Mare e dei nuovi Regni Micenei (gli Achei
venivano chiamati
Akhkhiyawa, da poco insediati lungo le coste). Gli HITTITI, chiamavano
Truisha, la città
di Troia e si suppone che essi, nel 13° secolo a.c. conquistarono detta
città e che gli
Achei (dalla stessa origine dei Troiani) la ripresero nel mitico
conflitto avvenuto tra
il 1210-1190 a.c. circa. Intorno al 1200 a.C. si scatena la
grande crisi dovuta
alle migrazioni di quei popoli del mare di cui si parlerà
spesso a proposito
dell'Egitto.Dotati di nuove e possenti armi di ferro che
determinarono la fine del
regno hittita,intorno al 1100 a.c. seguiti da tre secoli di dominazione
Frigia, Persiana ed
Ellenica.Tuttavia alcuni Regni in Siria, Cilicia e in Cappadocia (Turchia
centrale) continua-
rono la dinastia Hittita fino al 700 a.c. Quando i Romani giunsero in
queste terre, il nome
degli Hittiti era oramai dimenticato da secoli.
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La monarchia hittita era caratterialmente diversa dalle altre
monarchie orientali, per-
chè il re non aveva poteri assoluti e non era venerato a guisa di un'incarnazione divina;
era soltanto il capodei guerrieri e l'assemblea dei nobili limitava fortemente
il potere
della corona. Si trattava di una società feudale analoga a quella dell'Europa
medioevale
e a quella micenea. Gli Hittiti, come abbiamo visto, erano un popolo di
guerrieri i cui
squadroni di carri di battaglia scendevano dalle montagnedell'Asia Minore verso le
pianure della Mesopotamia e della Siria, per travolgere tutto al loro passaggio.
Ordinamento sociale HITTITA era così costituito:
RE
NOBILI + SACERDOTI (componevano l'assemblea costituzionale)
MILITARI
ARTIGIANI
SCHIAVI
I principali insediamenti HITTITI si trovavano nell'attuale TURCHIA
centrale e furono
HATTUSAS o KATTUSASH (la Capitale, odierna BOGHAZKOY), EYUK o
ALACAHOYUK o
ALALAKH,YAZILIKAYA, SAKIZKOY, ZINCIRLI, ALISAR, ANTALYA, IVRIZ,
FRANKTIN,
KULTEPE, MALATIA o MALATYA,KARATEPE (in CILICIA), MARAS, TARSO,
KARKEMISH o
KARKAMIS, HALPA (odierna ALEPPO in SIRIA),SHAMAL (SIRIA), HAMAT
(SIRIA), KADESH
(SIRIA settentrionale), UGARIT (ANTIOCHIA).
Gli Hittiti avevano i caratteri fisici più da Europei che da Asiatici
e portavano lunghi
capelli chiari, lasciati cadere sulla fronte.
Gli uomini si vestivano con lunghe tuniche (fino al ginocchio) a mezze
maniche con una
cintura in vita, oppure con un corto gonnellino a perizoma e un ampio
mantello.
Le donne portavano lunghe tuniche (fino alla caviglia) oppure semplici
camici o vesti pie-
ghettate con un ampio mantello.
Gli eserciti Hittiti erano ben organizzati, con i terribili carri da
guerra (i più leggeri,
con le ruote a raggi) trainati da cavalli, con il cavaliere armato di
arco e frecce, asce
bipenne e lunghe spade ricurve, e solitamente solo i nobili e i
benestanti, potevano
permettersi il lusso di possedere un carro da guerra o di attrezzare
il proprio esercito
con questo tipo di armi.
Gli Hittiti, parlavano una lingua INDOEUROPEA, simile al
Centum, con
influenze orientali, chiamata la lingua diplomatica, di origine
ACCADICO -SIRO-
PALESTINESE. La scrittura era caratterizzata da un alfabeto
cuneiforme mesopo-
tamico, di tipo sillabico e la loro letteratura trattava soprattutto
poemi Epico / Mi-
tologici ed inoltre essi coltivavano una primordiale filosofia delle
indagini, delle ri-
flessioni e delle motivazioni, tenute costantemente archiviate,
rivelando una cultura
ambiziosa del pensiero, insolita per il mondo MESOPOTAMICO,
strettamente EPI-
CO/RELIGIOSO.
I principali poeti e narratori HITTITI furono TELIPINU, KUMARBI e
IL- LUYANKASH.
La religione degli HITTITI subì molte influenze dalle regioni
confinanti, adottò
infatti riti e divinità, assirobabilonesi e Hurrite, ponendo al di
sopra di tutti gli Dei,
il loro DIO dei Fulmini o della Tempesta (il nome cambia da regione a
regione, per gli
Hurriti Teshub e per il Luvico Dattas) con la su consorte Arinna o
Arianna
Hurriti(Dea solare) e il diffuso culto della divinità Hurrita Khebat.
Non mancavano
le tipiche divinità come il SOLE, la LUNA e VENERE; l'ISHTAR
Mesopotamica cor-
rispondeva alla HURRITA SHAUSHKA.
Inoltre si adorava la sacra triade MESOPOTAMICA, formata da ANU,
ENLIL, EA.
Il figlio del Dio della Tempesta e di Arinna, prendeva il nome di
TELIPINU, venerato
come il Dio della vegetazione che si rigenera ogni anno, collegato al
Mesopotamico
DUMUZI o TAMMUZ e all'Egiziano OSIRIDE.
Gli Dei Hittiti e Mesopotamici sono raffigurati come giganti e
immortali (esseri
alati) dalle sembianze umane.
Altra usanza insolita degli Hittiti, fu la tecnica della cremazione
per i corpi dei
defunti,in tutte le classi sociali, dai Re agli schiavi, diffusa
soprattutto dal
12° secolo a.C.
L'arte e l'architettura seguirono le sorti religiose, inglobando vari
stili e varie tecniche
di lavorazione dei metalli e delle porcellane policrome. A
differenza dei Regni Meso-
potamici, gli Hittiti non utilizzarono i soliti mattoni d'argilla
cotti al sole, ma costrui-
rono con l'abbondante roccia, estratta dalle vicine montagne,
edificarono le loro
città fortificate sulle alture delle colline, con palazzi,templi
e magazzini, e l'uso
della colonna di legno (importata da civiltà
esterne) è limitata a poche occasioni
nel periodo NEOHITTITA. Attorno alle
doppie porte delle mura, emergono
grossi blocchi di pietra, raffiguranti leoni e
sfingi alate, simbologie araldiche a
protezione delle città.
I palazzi/tempio (con funzioni politico/amministrative/giudiziarie e
religiose con sede
di un oracolo divinatorio) nelle cittadelle sono circondati dai
magazzini,i cui muri
esterni formano le alte mura difensive. Le tecniche architettoniche
si distaccano in parte
dal modello ermetico dei MESOPOTAMICI; gli HITTITI aprono grandi
finestre anche
nelle mura esterne, verso le strade e all'interno dei palazzi
utilizzano i piccoli vani tra
le varie stanze per accogliere le belle statue di pietra. Il palazzo
è riprende la dispo-
sizione tipica di un tempio MESOPOTAMICO, con i cortili interni per
illuminare i locali
e il salone principale per i banchetti e le cerimonie. Il vestibolo
(atrio o ingresso princi-
pale) e il tetto, sono sorretti da colonnine o pali di legno. Di notevole
fattura, sono i
sigilli HITTITI utilizzati nell'amministrazione dei palazzi.
Gli Hurriti costituirono anche loro un regno feudale, in cui
primeggiava una stretta casta
di nobili guerrieri o maryannu, di stirpe indoeuropea, dominanti su
ceti inferiori forse di
diversa origine etnica.
Gli Hurriti influenzarono la civiltà Hittita dei tempi più maturi
insieme con quella della Mesopotamia.
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