a cura di
Giuseppe
Pignatale
 
GLI HITTITI.

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 Gli Hittiti sono il primo popolo indoeuropeo della storia. Occupò al'inizio l'Anatolia per poi successivamente espandersi......




   
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 A sinistra: re ittita.
 La scomparsa del I Impero babilonese ad opera degli Hittiti, corrispose, come già si è
 detto alla rinascita egiziana sotto il Regno Nuovo. Il Medio Oriente restò così per molti
 secoli un campo di battaglia tra la risorta potenza egiziana e dei rivali Hurriti prima e de-
 gli Hittiti poi. Questi popoli dei monti, di varie stirpi, erano entrati in Asia Minore intor-
 no al III millennio a.C.: assorbirono la cultura dei vicini Regni Siriani e Mesopotamici
 e fondarono un vasto Impero durato fino all' 11° secolo a.c. fragile e mal governato
 da Re non sempre all'altezza del loro rango. Gli indoeuropei Hittiti si organizzavano prima
 in stati locali, per giungere poi l'unità politica prima del 1600 a.C. con l'Impero Antico.


 La storia degli HITTITI si divide in tre periodi:

 ANTICO REGNO - in cui si ha consolidamento politico-militare (2500-1500 a.c.)
 in Anatolia;

 NUOVO REGNO - fase di conquista, successo e crollo (1500-1100 a.c.);

 NEO HITTITA - piccoli Regni autonomi sopravissuti all'IMPERO (1100-700 a.c.).

 Re Pitkhana e Annitas intorno al 1850 a.c. unirono le varie città Stato Hittite e Re Labar-
 na (1680-1650 a.c.) raggiunse le coste siriane e stabilì la Capitale ad Hattusa, ponen-
 do i suoi figli come Governatori delle nuove città. A Re Labarna, succedette Labarna 2°
 che assunse il nome di Hattusili.
 Mursilis (1620-1590 a.c.), figlio di Hattusili, espanse il Regno fino a Babilonia, compren-
 dendo le terre degli Hurriti. Poi seguì un periodo buio di due secoli, a causa di continue
 lotte interne ed esterne (saccheggi delle città), che destabilizzarono l'Impero.Il Nuovo
 Impero degli Hittiti
ha inizio intorno il XV secolo a.C.,quando la monarchia giunge ad
 imporsi sulla nobiltà, rafforzando il suo potere seguendo l'esempio delle  monarchie orien-
 tali. Essa inizia una vigorosa politica espansionistica verso la Siria e nell'alta Meso-
 potamia; favorita anche dalla debolezza dell'Egitto dovuta alle riforme di Amenofi IV, e
 dall'indebolimento del regno hurrita di Mitanni: quest'ultimo scomparirà perchè assorbito
 dagli Hittiti.
 Dagli scavi archeologici sono emersi documenti risalenti al XIV-XIII sec a.C. che ci testi-
 moniano delle relazioni militari e diplomatiche dell'epoca: tipica del regno hittita sembra
 essere la copia dei sui trattati con gli altri stati, per cui qualche studioso hanno supposto
 gli hittiti come creatori del diritto internazionale. Re Telipinu (15° secolo a.c.)
 affermò il principio di successione ereditaria al trono, limitando l'arma più peri-
 colosa in mano alle assemblee nobiliari (precedentemente a questa legge, l'assemblea
 eleggeva il Re, secondo criteri di merito). Re Suppiluliuma (1380-1345 a.c.), diede la
 caccia ai barbari Kaska e consolidò i Regni degli Hurriti e dei Mitanni, trasformandoli
 in Province Imperiali.
 Inoltre Suppiluliuma prese accordi con l'Egitto per la spartizione della Siria e della Pale-
 stina, ma lo scontro fu inevitabile, entrambi i Regni aspiravano a quelle strategiche terre;
 re Muwatallis sfidò gli Egiziani di Ramsete 2° a Qadesh o Kadesh (nella Siria setten-
 trionale) nel 1295 a.c. in una estenuante guerra lunga ben sedici anni, che si concluse
 nel 1278, con un trattato di pace (il primo della storia); perché le continue battaglie
 indebolivano i rispettivi Regni e li mettevano a grave rischio di invasione da parte
 della neopotenza Assira. Re Hattusili 3°,successore di Muwatallis, definito Usurpatore,
 perché strappò il trono al nipote Urkhi - Teshub) tentò la difficile espansione dell'Impero
 Hittita verso le coste Egee dell'Asia Minore, incontrando una notevole resistenza da parte
 dei locali indigeni Popoli del Mare e dei nuovi Regni Micenei (gli Achei venivano chiamati  Akhkhiyawa, da poco insediati lungo le coste). Gli HITTITI, chiamavano Truisha, la città
 di Troia e si suppone che essi, nel 13° secolo a.c. conquistarono detta città e che gli
  Achei (dalla stessa origine dei Troiani) la ripresero nel mitico conflitto avvenuto tra
 il 1210-1190 a.c. circa. Intorno al 1200 a.C. si scatena la grande crisi dovuta
 alle migrazioni di quei popoli del mare di cui si parlerà spesso a proposito
 dell'Egitto.Dotati di nuove e possenti armi di ferro che determinarono la fine del
  regno hittita,intorno al 1100 a.c. seguiti da tre secoli di dominazione  Frigia, Persiana ed
 Ellenica.Tuttavia alcuni Regni in Siria, Cilicia e in Cappadocia (Turchia centrale) continua-
 rono la dinastia Hittita fino al 700 a.c. Quando i Romani giunsero in queste terre, il nome
 degli Hittiti era oramai dimenticato da secoli.


 La monarchia hittita era caratterialmente diversa dalle altre monarchie orientali, per-
 chè il re non aveva poteri assoluti e non era venerato a guisa di un'incarnazione divina;
 era soltanto il capodei guerrieri e l'assemblea dei nobili limitava fortemente il potere
 della corona. Si trattava di una società feudale analoga a quella dell'Europa medioevale
 e a quella micenea. Gli Hittiti, come abbiamo visto, erano un popolo di guerrieri i cui
 squadroni di carri di battaglia scendevano dalle montagnedell'Asia Minore verso le
 pianure della Mesopotamia e della Siria, per travolgere tutto al loro passaggio.

 Ordinamento sociale HITTITA era così costituito:
  RE
 NOBILI + SACERDOTI (componevano l'assemblea costituzionale)
 MILITARI
 ARTIGIANI
 SCHIAVI

 I principali insediamenti HITTITI si trovavano nell'attuale TURCHIA centrale e furono
 HATTUSAS o KATTUSASH (la Capitale, odierna BOGHAZKOY), EYUK o ALACAHOYUK o
 ALALAKH,YAZILIKAYA, SAKIZKOY, ZINCIRLI, ALISAR, ANTALYA, IVRIZ, FRANKTIN,
 KULTEPE, MALATIA o MALATYA,KARATEPE (in CILICIA), MARAS, TARSO, KARKEMISH o
 KARKAMIS, HALPA (odierna ALEPPO in SIRIA),SHAMAL (SIRIA), HAMAT (SIRIA), KADESH
 (SIRIA settentrionale), UGARIT (ANTIOCHIA).

 Gli Hittiti avevano i caratteri fisici più da Europei che da Asiatici e portavano lunghi
 capelli chiari, lasciati cadere sulla fronte.
 Gli uomini si vestivano con lunghe tuniche (fino al ginocchio) a mezze maniche con una
 cintura in vita, oppure con un corto gonnellino a perizoma e un ampio mantello.
 Le donne portavano lunghe tuniche (fino alla caviglia) oppure semplici camici o vesti pie-
 ghettate con un ampio mantello.

 Gli eserciti Hittiti erano ben organizzati, con i terribili carri da guerra (i più leggeri,
 con le ruote a raggi) trainati da cavalli, con il cavaliere armato di arco e frecce, asce
 bipenne e lunghe spade ricurve, e solitamente solo i nobili e i benestanti, potevano
 permettersi il lusso di possedere un carro da guerra o di attrezzare il proprio esercito
 con questo tipo di armi.

 Gli Hittiti, parlavano una lingua INDOEUROPEA, simile al Centum, con
 influenze orientali, chiamata la lingua diplomatica, di origine  ACCADICO -SIRO-
 PALESTINESE. La scrittura era caratterizzata da un alfabeto cuneiforme mesopo-
 tamico, di tipo sillabico e la loro letteratura trattava soprattutto poemi Epico / Mi-
 tologici ed inoltre essi coltivavano una primordiale filosofia delle indagini, delle ri-
 flessioni e delle motivazioni, tenute costantemente archiviate, rivelando una cultura
 ambiziosa del pensiero, insolita per il mondo MESOPOTAMICO, strettamente EPI-
 CO/RELIGIOSO.

 I principali poeti e narratori HITTITI furono TELIPINU, KUMARBI e IL-
 LUYANKASH.

 La religione degli HITTITI subì molte influenze dalle regioni confinanti, adottò
 infatti riti e divinità, assirobabilonesi e Hurrite, ponendo al di sopra di tutti gli Dei,
 il loro DIO dei Fulmini o della Tempesta (il nome cambia da regione a regione, per gli
 Hurriti Teshub e per il Luvico Dattas) con la su consorte Arinna o Arianna
 Hurriti(Dea solare) e il diffuso culto della divinità Hurrita Khebat. Non mancavano
 le tipiche divinità come il SOLE, la LUNA e VENERE; l'ISHTAR Mesopotamica cor-
 rispondeva alla HURRITA SHAUSHKA.
 Inoltre si adorava la sacra triade MESOPOTAMICA, formata da ANU, ENLIL, EA.
 Il figlio del Dio della Tempesta e di Arinna, prendeva il nome di TELIPINU, venerato
 come il Dio della vegetazione che si rigenera ogni anno, collegato al Mesopotamico
 DUMUZI o TAMMUZ e all'Egiziano OSIRIDE.
 Gli Dei Hittiti e Mesopotamici sono raffigurati come giganti e immortali (esseri
  alati) dalle sembianze umane.
 Altra usanza insolita degli Hittiti, fu la tecnica della cremazione per i corpi dei
 defunti,in tutte le classi sociali, dai Re agli schiavi, diffusa soprattutto dal
 12° secolo a.C.

 L'arte e l'architettura seguirono le sorti religiose, inglobando vari stili e varie tecniche
 di lavorazione dei metalli e delle porcellane policrome. A differenza dei Regni Meso-
 potamici, gli Hittiti non utilizzarono i soliti mattoni d'argilla cotti al sole, ma costrui-
 rono con l'abbondante roccia, estratta dalle vicine montagne, edificarono le loro
 città fortificate sulle alture delle colline, con palazzi,templi e magazzini, e l'uso
 della colonna di legno (importata da civiltà esterne) è limitata a poche occasioni
 nel periodo NEOHITTITA. Attorno alle doppie porte delle mura, emergono
  grossi blocchi di pietra, raffiguranti leoni e sfingi alate, simbologie araldiche a
 protezione delle città.
 I palazzi/tempio (con funzioni politico/amministrative/giudiziarie e religiose con sede
 di un oracolo divinatorio) nelle cittadelle sono circondati dai magazzini,i cui muri
 esterni formano le alte mura difensive. Le tecniche architettoniche si distaccano in parte
 dal modello ermetico dei MESOPOTAMICI; gli HITTITI aprono grandi finestre anche
 nelle mura esterne, verso le strade e all'interno dei palazzi utilizzano i piccoli vani tra
 le varie stanze per accogliere le belle statue di pietra. Il palazzo è riprende la dispo-
 sizione tipica di un tempio MESOPOTAMICO, con i cortili interni per illuminare i locali
 e il salone principale per i banchetti e le cerimonie. Il vestibolo (atrio o ingresso princi-
 pale) e il tetto, sono sorretti da colonnine o pali di legno. Di notevole fattura, sono i
 sigilli HITTITI utilizzati nell'amministrazione dei palazzi.



 Gli Hurriti costituirono anche loro un regno feudale, in cui primeggiava una stretta casta
 di nobili guerrieri o maryannu, di stirpe indoeuropea, dominanti su ceti inferiori forse di
 diversa origine etnica.
 Gli Hurriti influenzarono la civiltà Hittita dei tempi più maturi insieme con quella della
 Mesopotamia.