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  Giuseppe Pignatale  Presenta:
   Le lezioni di vita di Roma antica:
I Gracchi e la guerra sociale.

 Già 150 a,C, Roma dovette subire gli effetti nefasti di una prima globalizzazione, con la tragedia dei Gracchi,
 la guerra Sociale prima e servile dopo, Ieri come oggi la globalizzazione sta mettendo a dura prova l'esistenza  dell'intero pianeta. Cosa Fare?
 
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Vediamo in questa sezione del mio sito cosa succedeva nella Grande Roma, al tempo in cui il Mediterraneo diventava il Mare Nostrum, subito dopo le guerre Puniche, per farne delle analogie col mondo d'oggi, in cui l'Urbe e l'Italia, dopo tante vittorie, invece di portare la prosperità, avevano provocato una profonda crisi.
Cosa era avvenuto?
Grazie alle guerre fortunate, si erano raccolte nei mercati una grande quantità di schiavi, che si possono considerare le macchine, la forza motrice, dell'antichità. Ora accadde che coloro che disponevano di capitali, acquistarono a basso prezzo questa manodo-
pera, il cui mantenimento costava poco, per fsrli lavorare nei propri campi ottenendo una produzione enorme.
Nel frattempo i contadini che avevano i loro figli al servizio militare, o che tornavano loro stessi dalla milizia dopo anni di assenza, dovevano faticare molto per coltivare i loro piccoli campi: quando poi andavano al mercato a vendere i prodotti della loro fatica, si accorgevano che valevano assai poco o niente perchè i grandi proprietari potevano guadagnare vendendo in grande quantità e a basso prezzo grazie all'inpiego nei latifondi degli schiavi.
La conseguenza fu che il contadino romano o italico, fu costretto a lasciare il proprio campo e andare a cercare fortuna in città, dove si ammucchiavano sempre più disere-
dati o addirittura cedere il proprio campo a un grande proprietario e lavorare sotto di lui come bracciante per un salario modestissimo.
Finì che nelle città e nelle campagne vi furono soltanto una minoranza di ricchissimi proprietari e una maggioranza di gente miserabile in cerca di lavoro: la classe media andava scomparendo. Vedremo poi, come in particolare, sotto gli imperatori, il malcontento della grande massa, veniva sanato con distribuzione di pane e dei "ludi circenses", spettacoli gladiatorii.

Il problema divenna divenne grave e nessuna sapeva come risolverlo.
Due nipoti di Scipione l'Africano, il vincitore di Zama, tentarono inutilmente di risolver-
lo. erano figli di una figlia di Scipione, Cornelia, andata in sposa a Sempronio Gracco, uomo saggio e valoroso. Rimasti presti orfani di padre, furono educati su indicazione della madre dai migliori maestri della Grecia: Cornelia, considerava i figli come gioielli. Accadde quindi che i due fratelli ebbero secondo l'insegnamento ellenico ebbero la mente piena di ideali di dignità, di libertà civica.


  Tiberio Gracco, tribuno della plebe, insieme con trecento
  sostenitori fu trucidato.


 Storia del costume: costumi romani al tempo della repubblica.

Tiberio Gracco, il più grande, aveva studiato da vicino le tristi condizioni degli agricoltori ed esclamò: "Gli uccelli hanno il loro nido, le volpi le loro tane, ma il figlio dell'uomo non ha dove riparare il suo capo!" Decise quindi di dedicare la sua vita per migliorare quella di quei disgraziati.
Eletto tribuno della plebe, propose una legge per la quale nessuno potesse possedere più di 500 iugeri (circa 125 ettari) di terreno pubblico, quel terreno, che era di proprietà dello stato romano, conquistato dopo le varie guerre e poi dato in appalto ai vari privati che avevano finito per considerarsi proprietari, o da loro usurpato in qualche modo. Le terre espropriate dovevano essere distribuite ai poveri.
La legge fu approvata ma suscitò su Tiberio l'odio dei ricchi: essa comunque non poteva essere applicata. Infatti tra coloro che dovevano cedere i terreni, vi erano molti Italici, appartenenti ai popoli alleati di Roma e la legge di Tiberio prevedeva che i terreni dovessero essere distribuiti ai cittadini Romani. Questa legge in pratica danneggiava gli Italici e ne sguì una intensa lotta tra Tiberio e i suoi seguaci da una parte e del Senato e dei ricchi dall'altra. Accadde che i latifondisti armarono i loro schiavi e clienti nel 133 a.C. e assalirono e truci-
darono Tiberio con trecento suoi seguaci che cercavano di difenderlo.
Dieci anni dopo, questo programma fu ripreso da Gaio Gracco, fratello del precedente, ansioso di potersi vendicare del senato e dei suoi avversari che avevano causato la morte del fratello. Egli fece approvare una legge che elargiva dei terreni ai poveri e si alleò con i nuovi ricchi, detti cavalieri, facendo approvare una legge in favore di quest'ultimi limitando il potere del senato; fondò colonie in Africa per gli agricoltori disoccupati. Si creò quindi un odio feroce tra l'aristocrazia e il popolo che si concluse con una carneficina in cui perse la vita lo stesso Gaio.
Viene da chiedersi come mai il popolo romano, a cui i Gracchi volevano fare del bene non intervenne? La risposta è semplice: Tiberio Gracco era sostenuto da contadini lontani dalla città e incapaci di dargli una mano; Gaio Gracco si era garantito il favore della plebe romana e dei cavalieri con le sue elargizioni ma poi si inimicò entrambi col la proposta di garantire la cittadinanza romana a tutti gli Italici, per poter attuare la legge del fratello. La plebe romana era orgogliosa di godere della cittadinanza romana rispetto ai ricchi Italici, mentre i cavalieri che miravano al senato non volevano concorrenti.

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LA GUERRA SOCIALE
Le vicende dei Grachi avevano messo in evidenza il problema degli Italici che avevano combattuto le guerre con la città dominatrice, sostenendone il peso, ed ora volevano la piena cittadinanza romana per garantirsi la libertò di commercio e la parità nelle cause giuridiche. La resistenza del senato e dei cavalieri, portò a una pericolosissima rivolta dei po
poli Italici, la cosiddetta guerra sociale, ossia dei "soci" o alleati. Le città italiche si collegarono e scelsero una nuova capitale a Corfinio negli Abruzzi, battezzandola Italica, e, per un momento minacciarono la stessa Roma. Quest'ultima si affrettò a cencedere la cittadinanza a tutti i popoli rimastigli fedeli e a prometterla a tutti coloro che desistessero dalla ribellione. In questo modo la lega si disgregò e nei due anni successivi fu repressa con energia da un giovane generale: Lucio cornelio Silla. Con la concessione dell'intera cittadinanza ai popoli Italici, Roma non perse affatto il suo prestigio perchè si veniva a formare un vero stato romano con Roma per Capitale: in poche parole nasceva l'Italia Politica.


RIFLESSIONI

Facciamo un'analisi, della tragedia dei Gracchi, che fecero una brutta fine per cercare di migliorare la società romana, in virtù dell'educazione ricevuta. Abbiamo visto come la società romana, sotto l'effetto di una prima forma di globalizzazione, aveva subito delle modifiche sociali negative per una cattiva distribuzione delle ricchezze prodotte proprio dalle conquiste romane.
Questo mostra come, sia ieri che oggi, sia difficile nel tempo la corsa dell'Uomo lungo la strada della Ragione e del Progresso.

Oggi in effetti, più di ieri, la globalizzazione sta in effetti determinando la distruzione dell'intero pianeta per l'uso indiscriminato delle risorse, per l'effetto dell'inquinamento di ogni forma e per l'incapacità della classe dirigente, politica e manageriale, e la passività delle intere masse sociali, buone solo a lamentarsi inutilmente. A questo si aggiunge la mancanza di ogni forma di valore, che porta a una società moderna pari a Sodoma e Gomorra di cui sappiamo la triste fine.

Mancano nuovi programmi di sviluppo, per garantire l'intero pianeta, una vita dignitosa ad uomo, indipendentemente dal sesso, razza, nazionalità, pensiero e religione: ma con una classe dirigente completamente inetta e le masse idiote cosa puoi fare? cosa si può sperare se non a un crollo climatico e alla bancarotta globale?

Secondo me in questo programma di sviluppo globale, di cui spegherò i dettagli in seguito, grande importanza hanno le Forze Armate del Genio nel costruire e creare ricchezza soprattutto nelle aree depresse del pianeta per combattere i mali dell'Uomo: fame, miserie, malattie,....
Quindi, occorre un complesso piano di sviluppo globale, la volontà popolare, la trasparenza, i Doveri e Diritti dell'Uomo, la professionalità (ottenuta con istruzione lavorativa low-cost), valori morali e sociali di base.
Senza quanto detto, e, tanto meno l'uso della forza che determina distruzioni e odio, come si è visto, si avrà in futuro una società miserabile e senza futuro.