Giuseppe Pignatale
Presenta:
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Storia antica:
LA CIVILTA' MINOICA.
L'isola montuosa, ma fertile, di Creta, larga non più di 13 Km e lunga 260 Km, fu la culla della civiltà europea....
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Sopra: affresco di una gara sui tori, costume che può aver ispirato la leggenda del Minotauro.
Cento chilometri a sud-ovest del teritorio greco, ai confini meridionali del mondo egeo, si
trova l'isola fertile e montuosa di Creta: essa è larga meno di 13 chilometri e lunga meno
di 260 chilometri.
Quest'isola fu la culla della civiltà europea.
Le origini della civiltà cretese risalgono a circa 5000 anni fa, quando il popolo cretese iniziò
ad usare il bronzo al posto della pietra per la costruzione di utensili e armi.
Vediamo ora chi sono i Cretesi. Nessuno lo sa con certezza nonostante si pensa che abbiano uno stretto legame con gli Ittiti
dell'Asia Minore.
Gli storici li chiamano "Minoici", dal loro leggendario re Minosse, anche se alle nostre conoscenze su questo popolo hanno
contribuito gli archeologi.
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Tra il 2500 e il 1400 a.C i governanti cretesi eressero grandi palazzi (civiltà palaziale)
come quello di Festo, sulla costa meridionale, e di Cnosso, sulla costa settentrionale.
Nel 1900, Arthur Evans, a Cnosso iniziò alcuni importanti scavi, grazie ai quali oggi è
possibile vedere come era il palazzo 3500 anni fa, con il suo labirinto di stanze progettate per soddisfare tutte
le esigenze reali.
Nella sala del trono si tutt'ora vedere una sedia dipinta con un'alta spalliera, il più antico
trono d'Europa. Di fianco ad essa sono allineate le panche, su cui prendevano posto i
consiglieri del re. Oltre a questa sala regale, Cnosso possedeva grandi magazzini, alcuni
per il tesoro e altri contenevano giare colme di olio di oliva e di grano.
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Sopra: a sinistra - trono in alabastro e panche con schienali dipinti con grifoni(sala del Trono
del palazzo di Cnosso); a destra - Sala delle colonne, sempre al palazzo di Cnosso.

Sopra: Arthur Evans.
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Nel palazzo reale si possono vedere pure i resti di splendide sale e scaloni. I re di Cnosso avevano anche i
bagni e gabinetti dotati di tubi di scolo di terracotta. I dipinti Cretesi, le ceramiche, e il resto rivelano una vita di palazzo
ricca e intensa. Gli artigiani modellavano le ceramiche che poi dipingevano con vivaci colori e decoravano con raffigurazioni
degli animali e della vegetazione reperibili sull'isola; gli intarsiatori decoravano con oro e avorio utensili e ornamenti,
tra cui splendidi tavolini da gioco.
Sui muri poi, gli artisti dipingevano affreschi, alcuni dei quali rappresentano degli acrobati che volteggiano su tori in uno
strano e pericoloso rito religioso.
Alcuni dipinti ritraggono dei re con le loro mogli che conducono una vita lussuosa e comoda all'interno delle indifese
mura del palazzo. Noi siamo quindi dell'idea che i governanti cretesi hanno condotto una vita agiata in una nazione al
sicuro da attacchi esterni perchè protetti dal mare. La potenza e la sicurezza di Creta dipendeva dal fatto che avevano il
controllo del mare. I Cretesi mandavano in Egitto olio d'oliva e ceramiche in cambio di prodotti egiziani come
i vasi di alabastro. A Nord dell'isola le navi cretesi portavano vasi e lavori in metallo al territorio greco dove, secondo
la leggenda, controllavano la città di Atene.
Verso il 1400 a.C. la potenza cretese, al massimo della potenza crollò all'improvviso. Tutti i suoi palazzi furono distrutti:
la domanda ci giunge spontanea se per causa di terremoti o dell'uomo? Nessuno lo sa, però gli archeologi hanno due
indizi che ci possono indicare il motivo della catastrofe. Questi indizi sono rappresentati da tavolette di argilla che portano due
iscrizioni redatte in lingue diverse, entrambe a scrittura sillabica (dove cioè ogni segno rappresenta una sillaba)
usate nell'antica Creta. La scrittura più antica è chiamata lineare A, mentre l'altra lineare B. Ancora nessuno è riuscito
a leggere il lineare A, ma nel 1953, un giovane architetto inglese, Michael Ventris, riuscì a decifrare la lineare B, le cui
tavolette incise elencano proprietà, beni, contenuti nei palazzi, schiavi e artigiani, il tutto in una forma di greco arcaico, la
lingua parlata dai micenei abitanti il territorio greco. Si potrebbe pensare che i Greci micenei distrussero Creta, lasciando poi
la scrittura; però molti esperti fanno risalire il lineare B a prima della distruzione della cultura cretese: sembra, di
conseguenza che Greci achei e Cretesi vivessero in pace insieme pacificamente al tempo che Creta era ancora al
culmine.
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Sopra e a destra: Cnosso. Affreschi risalenti al 1500 a.C. La processione.
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Sopra:Vaphiò. Bicchiere.Risalente al 1500 a.C.
Atene Museo nazionale.
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A sinistra: Malia, necropoli reale. Ciondolo con le api.
risalente al 1800-1700. Museo di
Hiraklion.Oro.
Sopra: Tesoro di Egina, proveniente forse da Malia.
Ciondolo risalente al 1800-1700 a.C.
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Sopra:arte minoica. Mice-
ne.Pugnale damaschinato,
XVI sec.a.C. Atene Museo
Nazionale. Oro,argento. |
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