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IL NILO
STORIA
DELL'ANTICO
EGITTO
Ordinamento
politico, civile
e sociale
RELIGIONE e
culto dei morti
LE PIRAMIDI
LA VITA NELLO
ANTICO EGITTO.
Vita culturale
e artistica
Vita economica
e commerciale
Gli Hycsos
La donna nell'Antico Egitto.
Le navi egizie


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LE ORIGINI DELLA CIVILTA' EGIZIA.
Il Sahara, il più grande deserto della Terra, è’ una gabbia rovente di sabbia e rocce,
dove le forme di vita biologica sono assai rade e si concentrano nelle oasi, grandi
macchie di verde intenso che rompono la monotonia di un paesaggio color giallo-ocra o
ferrigno.
Non è stato sempre così. Infatti, più volte, nella Preistoria, il Sahara era un’immensa
savana, frequentemente irrigata dalla pioggia, ricca di sorgenti, di fiumi e di laghi,
e abitata da innume- revoli uomini e donne, e specie di animali: ogni volta la nascita e
la morte del Sahara Verde sono dipesi egualmente dai movimenti del "pendolo climatico".
Il paesaggio cambiando in senso iperarido ha determinato l’indurimento delle condizioni di
vita e, la conseguenza fu che le popolazioni umane abbandonarono l’altopiano
sahariano cercando ai bordi di questo un’ambiente più favorevole. A popolare il Sahara sono
così rimasti solo alcuni animali come le lucertole e gli orici, i serpenti e gli scorpioni.
Dagli studi effettuati, gli archeologi hanno dimostrato che fra 12.000 e 5.300 anni fa
c’erano nel Sahara villaggi di capanne o di case costruite abitati da gruppi sociali di
piccole dimensioni, che vivevano di caccia, pesca, raccolta di vegetali e molluschi, e
di agricoltura e di allevamento. Quegli uomini e donne hanno lasciato testimonianza
della loro presenza perchè incidevano sulle rocce e poi colorando motivi geometrici,
figure singole o intere scene. Tra i complessi di graffiti e pitture che assumono
rilievo a tale proposito, vanno ricordati quelli del Tassiili-n-Ajjjer (Algeria) e del
Tadrart Akakus (Libia), che sono vere e proprie gallerie di arte rupestre.
Sono state rinvenute anche nel Sud del Deserto Occidentale egiziano incisioni su roccia,
in una zona costellata di depressioni, che denotano la presenza di antichi laghi
disseccati (“playa”).
I ritrovamenti d’interesse archeologico, testimoniano l’esistenza di popolazioni di
cultura epipaleolitica o neolitica, una delle quali è conosciuta come il Popolo di Nabta
Playa. Il Popolo di Nabta Playa viveva allevando bestiame (caprini e ovini, ma specialmente
una razza bovina dalle grandi corna lunate), praticava il culto del toro,
costruiva architetture megalitiche, s’intendeva di astronomia, forse costituiva l’elemento
umano di uno degli Stati più antichi.
Lo spostamento verso Nord-Ovest del monsone dell’Africa centrale, 5.300 anni fa circa,
introdusse una nuova fase di inaridimento e di desertificazione del Sahara, costringendo il
Popolo di Nabta Playa ad emigrare verso l’Alto Egitto, a Nord della Prima
Cataratta; lì si mescolò con gli indigeni e, attraverso il tempo, contribuì assieme
a loro a formare il Popolo Egizio e la Civiltà.
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